Dall’ on. David Favìa, coordinatore Idv Marche, Paola Giorgi, vicepresidente assemblea legislativa delle Marche e Giovanni Torresi, coordinatore IdV provincia di Macerata e neoconsigliere IdV Macerata, riceviamo e pubblichiamo:
La significativa affermazione del neo presidente della Provincia di Macerata Tonino Pettinari, per la quale è stato determinante il prezioso contributo di IdV e Udc, va a premiare la serietà e la validità di una alleanza politico-programmatica che segna una netta demarcazione rispetto alla pochezza dimostrata dal centro destra durante il suo periodo di non governo. Ora ci sono tutte le condizioni perché Macerata e la sua provincia possano davvero sviluppare la ricchezza progettuale di cui sono portatrici. Non a caso Pettinari e il suo esecutivo da un punto di vista istituzionale andranno a fare filiera con la stessa giunta regionale dove appunto Pd, IdV e Udc stanno lavorando bene da oltre un anno e stanno dimostrando che il laboratorio Marche non è soltanto un crogiuolo di credi e valori diversi ma è invece una fucina di sano pragmatismo e di responsabile governo della cosa pubblica. Se le Marche sono bene amministrate in questa fase di grande difficoltà per l’intero Paese lo si deve al fatto che sempre e comunque prevale l’interesse della collettività rispetto alle piccole beghe di partito, agli inutili particolarismi. C’è infatti una visione di insieme che nobilita la politica e che da respiro agli interventi sul territorio perché appunto la crescita sia equilibrata e non legata a logiche campanilistiche.
Così si lavora in Regione e così di certo lavorerà Pettinari al quale vanno gli auguri di tutta l’Italia dei Valori delle Marche. Dietro all’alleanza Pd-IdV-Udc non ci sono egoismi, personalismi o egocentrismi così come non c’è la spinta egemonica di questa o quella forza bensì c’è un vero progetto e c’è soprattutto la consapevolezza che i problemi della comunità si possono e si debbono affrontare sostenendo l’economia, salvaguardando l’occupazione, dando risposte ai giovani e tutelando le famiglie in difficoltà e le fasce più deboli della popolazione.
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