VIOLENZA SULLA EX, CIVITANOVESE A PROCESSO

Calci, pugni, minacce di morte, irruzione in casa, è quello che avrebbe subito una donna di Civitanova dal suo ex, un operaio di 45 anni, anche lui della città costiera.
I fatti risulta che si siano svolti la scorsa estate a partire dal 9 giugno quando l’uomo l’avrebbe colpita provocandole fratture alla mandibola e al costato e diversi ematomi per una prognosi di 40 giorni. Un altro episodio violento si sarebbe svolto il 27 luglio, di nuovo calci e pugni alla testa, al tronco, agli arti provocando fratture per una prognosi di altri 30 giorni.
In entrambi i casi l’uomo avrebbe fatto irruzione nella casa passando dalla finestra e dopo aver chiuso la porta di casa e tenuto le chiavi avrebbe segregato la donna per ore, minacciandola di morte con un coltello per avere dei soldi e cospargendole le gambe di olio le avrebbe avvicinato una fiamma come per darle fuoco.
La donna, sconvolta e terrorizzata, il 29 luglio decide di non accettare più queste violenze e denuncia quello che era stato il suo compagno.
Stalking (aggravato dal fatto che la vittima sia una persona con cui ha avuto una relazione), lesioni aggravate, violazione di domicilio, estorsione e sequestro di persone sono i capi d’accusa, sostenuta dal Pm Enrico Riccioni, a carico dell’uomo, dopo le indagini condotte con maggiore rapidità grazie al nuovo codice rosso, introdotto di recente per contrastare la violenza sulle donne con delle corsie preferenziali che velocizzano le procedure.
Mercoledì si sarebbe dovuta svolgere presso il Tribunale di Macerata l’udienza preliminare ma, per la mancata notifica della conclusione delle indagini, come è stato rilevato dall’avvocato difensore dell’uomo Jacopo Allegri, il Gup Claudio Bonifazi ha dovuto rinviare gli atti alla procura.

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