SONO ANCORA TOP SECRET I DECRETI CON CUI CIARAPICA HA RITIRATO LE DELEGHE ALLA GIRONACCI

“Non sono pubblicati all’Albo Pretorio del Comune di Civitanova, né risultano inseriti nella sezione ‘Trasparenza amministrativa’ del sito internet dell’ente pubblico, i decreti con cui il sindaco Fabrizio Ciarapica ha ritirato le deleghe di assessore al turismo a Manola Gironacci. Né il primo, né il secondo integrativo e nemmeno il terzo provvedimento sono consultabili on line da chi volesse leggere gli atti ufficiali con cui è stata sfiduciata una dei membri dell’amministrazione Ciarapica.” A sollevare la questione è il capogruppo del Pd Francesco Micucci che scrive: “in barba alle leggi sulla trasparenza il Comune di Civitanova, complici i suoi amministratori e la categoria dei dirigenti, in primis il segretario generale, se ne infischiano di usare i canali ufficiali per informare la città. Sulla vicenda che coinvolge l’ex assessore Gironacci, e che ha generato anche una causa al Tar, esistono infatti solo note emesse dallo staff comunicazione del sindaco e notizie di stampa. Anche della sentenza emessa il 21 marzo 2024 dai giudici del Tar, che ha dato ragione alla Gironacci, non si rileva traccia nel sito del Comune. Eppure – conclude Micucci -, essendo state pagate con i soldi dei cittadini le spese legali della causa, alla fine della quale il verdetto del collegio giudicante ha stroncato l’impalcatura tecnica di ben due decreti, sarebbe auspicabile si potessero consultare sia le ragioni giuridiche che hanno visto il sindaco soccombere, sia i suoi provvedimenti: quello emesso il 30 settembre del 2023 per sfiduciare in prima battuta la Gironacci, l’integrazione del 19 gennaio 2024 chiesta a Ciarapica dai giudici che avevano contestato la mancanza di solide giustificazioni che appoggiassero il ritiro delle deleghe, e quello del 3 aprile 2024, con cui il sindaco ha di nuovo defenestrato il suo assessore. Di nessuno di questi atti c’è traccia nel sito del Comune, perché nessuno a Palazzo Sforza sente l’esigenza di rispondere alle leggi sulla trasparenza.”

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