Da Giulio Silenzi riceviamo e pubblichiamo
Rispunta Marcucci che mostra di confondere le sue balle con le balle ecologiche in perfetto linguaggio “capponese”. A tutto però c’è un limite e di fronte allo stravolgimento della verità è necessario porre uno stop a questo goffo tentativo dell’ex presidente del consiglio provinciale di scaricare su altri le responsabilità che sono esclusivamente dell’amministrazione di centro destra. Parlare di “emergenza discarica ereditata da Silenzi” è quanto di più falso si possa affermare. Il 26 maggio del 2008 fu finalmente approvato, dopo tanti anni, dal Cosmari (assemblea dei sindaci della provincia di Macerata) il sito della discarica di appoggio al Cosmari stesso a Fosso Mabiglia a Cingoli con il voto favorevole di Capponi in rappresentanza del comune di Treia e la delibera prevedeva anche un crono programma vincolante in cui si stabiliva che in poco più di un anno i lavori sarebbero iniziati. Furbescamente, in campagna elettorale, Capponi per conquistarsi i voti dei cingolani -e ne ha presi tanti- disse prima in un’assemblea a Cingoli e poi sulla stampa che a Fosso Mabiglia non si sarebbe fatta la discarica facendo così un volta faccia completo e ad un mese dalle elezioni, nel maggio del 2009, dichiarò (si vedano articoli) che il centro destra aveva pronta la soluzione alternativa riservandosi di dare l’annuncio subito dopo il voto. Come al solito, si è trattato di una “bufala” come non vero, parlando di tre siti disponibili, era l’accordo che Capponi si inventò di aver raggiunto tra i comuni. Solo fandonie che di fatto servivano a bloccare l’iter della discarica a Cingoli per pagare la “cambiale elettorale”. Debbo ricordare che la Provincia guidata da Silenzi, sbloccò la discarica di Tolentino e mise in condizione il Cosmari di realizzarla in soli otto mesi. Se lo stesso fosse stato fatto a Cingoli, non vi sarebbe stato neanche un mese di emergenza. Ci vuole veramente una grande faccia tosta da parte di Marcucci per ritornare a parlare di questi argomenti con superficialità e menzogne. Penose poi, sono le giustificazioni dei tempi lunghi “a causa dei legittimi ricorsi presentati”. Anche in questo caso si tratta di una clamorosa bugia perché non un solo giorno è stato perso a causa dei ricorsi tutti respinti, senza un solo giorno di sospensione, dalla magistratura. Si è andati e si continua ad andare a Fermo causando un’impennata dei costi (parliamo di milioni di euro) che oggi iniziano a pagare i cittadini con l’aumento delle bollette per i rifiuti. Dal maggio 2008 ad oggi sono trascorsi quasi tre anni senza che i lavori a Cingoli avessero inizio. Questo è il vero scandalo, la vera responsabilità che ricade esclusivamente su Capponi e sul presidente del Cosmari Eusebi. Contrariamente da Marcucci e da Capponi, ciò che io ho dichiarato è supportato da date e riscontri precisi a partire dagli atti amministrativi e da articoli di giornali che ho puntualmente elencato nel manifesto che ho diffuso a Cingoli un anno fa dal titolo “Capponi, la commedia degli inganni”.