Le celebrazioni del 450esimo della morte di Annibal Caro, figlio più grande e famoso della città di Civitanova, sono state l’occasione per rilanciare una iniziativa permanente e con cadenza annuale di memoria collettiva sulla figura e l’opera di Caro. Un modo per non attendere solo questi avvenimenti celebrativi per ricordare ai cittadini e al mondo della scuola il contributo che il poeta e traduttore civitanovese ha dato alla cultura italiana. È nato per il questo il Premio Caro, consegnato la prima volta nel 2017 al prof. D’Intino della Sapienza di Roma per la traduzione in inglese dello Zibaldone di Leopardi e ai professori Terrinoni e Pedone per la traduzione dall’inglese del Finnegans Wake di James Joyce. Al più noto traduttore dal latino della storia letteraria italiana intitolare un grande premio sulla traduzione, ambito e esaltante, era il modo migliore per ricordare nella sua città e all’Italia il grande Caro. Già al secondo anno il premio sembra scomparso. Doveva essere assegnato o almeno annunciato ogni anno nel giorno della nascita, il 6 giugno, trascorsa l’intera estate non è stato mai convocato il comitato istituito a questo scopo, né c’è stato qualche segno per dare continuità al premio negli anni. Una sua promozione nel mondo universitario e dell’editoria basterebbe a creare attesa, partecipazione e attenzione a questo evento e diventerebbe in breve uno dei più ambiti riconoscimenti nazionali. Tra l’altro più di ogni altra cosa darebbe visibilità e senso culturale a Civitanova Alta, dove il grande Annibale è nato e vissuto. Il premio è gemellato con il premio “Caro Poeta” che si svolge ogni anno a Civita di Bagnoreggio-Montefiascone, dove nella tenuta della Commenda Caro tradusse la sua Eneide. Questo premio verrà consegnato tra pochi giorni, Civitanova invece non è riuscita a far durare due anni il suo premio!
SCOMPARE A CIVITANOVA IL PREMIO “ANNIBAL CARO” ALLA MIGLIORE TRADUZIONE. NESSUNA SECONDA EDIZIONE
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