L’omicidio Rea. Salvatore Parolisi a un bivio: si sottoporrà alle domande dei pm oppure si avvarrà della facoltà di non rispondere il vedovo di Melania, la 29enne di Somma Vesuviana scomparsa ad Ascoli il 18 aprile e ritrovata uccisa a coltellate (una trentina i colpi inferti) due giorni dopo nei boschi del Teramano. Il 30enne caporalmaggiore dell’esercito e addestratore delle soldatesse al 235mo Rav Piceno, indagato per uxoricidio, ha messo a punto la strategia difensiva con i suoi avvocati, ripercorrendo in particolare le dichiarazioni rese nei tre colloqui che ha già avuto con i magistrati, in veste però di persona informata sui fatti. Dichiarazioni caratterizzate, secondo gli inquirenti, da troppe contraddizioni. Se oggi Salvatore deciderà di sottoporsi all’interrogatorio, rischierebbe di ripetere i tanti particolari che non hanno trovato
riscontro nella sua ricostruzione di quanto avvenne il 18 aprile. D’altro canto, la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere potrebbe mal conciliarsi con l’immagine di giovane vedovo affranto e desideroso di “giustizia” per la morte violenta della moglie.
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