REAL CITANO’: CLAUDIO CURLETTA,NATO CENTRALE

claudio-curletta-1di Emanuele Trementozzi

Mercoledì, umida serata post allenamento. Abbiamo incontrato Claudio Curletta, classe 85. Difensore e capitano della Real Citanò, militante nel girone I di Terza Categoria
Un passato importante che lo ha visto protagonista nella squadra Risorgimento, fino ad approdare alla Rappresentativa provinciale.

Ciao Claudio, come è nata e cresciuta la tua passione per il calcio?
Ciao a tutti, grazie innanzitutto di questa intervista. Ho iniziato a giocare dal ’94 nella squadra Risorgimento, passando dalla categoria Allievi alla Prima squadra in poco tempo. Difensore centrale il ruolo, all’occorrenza mediano. Sono nato centrale. Un giocatore leale, silenzioso, duro ma allo stesso tempo rispettoso di avversari e compagni. Così mi definirei.

Già dai primi anni hai portato al braccio la fatidica fascia di capitano. Più orgoglio o responsabilità?
Entrambi, orgoglio perchè ti senti riconosciuto di una funzione che va oltre il terreno di gioco. Responsabilità perchè tutti si aspettano quel qualcosa in più da te; a maggior ragione il Mister.
Ma ho sempre affrontato l’investitura con impegno e professionalità. Prendermi responsabilità non mi fa paura. Ho perso i miei genitori molto presto e ho imparato da subito a prendermele, anche fuori dal campo.

Cosa ci dici della tua attuale squadra, la Real Citanò. Lo scorso anno avete chiuso al penultimo posto; immagino ci sia una forte idea di rivalsa.
Si, è proprio così. Siamo una squadra che deve crescere ancora tanto, considerando anche il fatto che siamo tutti molto giovani: dai giocatori alla dirigenza. Ci aspetta un anno difficile. Speriamo di essere protagonisti. Arrivare a metà classifica sarebbe già un bel traguardo; speriamo di riuscirci.

Solitamente un difensore ha poca confidenza con il gol. E’ così anche per te?
Non sono mai stato un bomber, anche se una decina di gol li ho fatti anche io in tutti questi anni.

Passiamo al Claudio fuori dal campo. Come ti definiresti?
Credo di essere molto riflessivo, ma allo stesso tempo sufficientemente espansivo. E quando incontro una persona nuova non esito a farla sentire parte del gruppo. Mi metto nei suoi panni e cerco di accelerarne l’inserimento. Credo di essere un leader silenzioso, che parla solo in occasioni strettamente necessarie. Anche in campo sono così. I mie compagni e amici ne sanno qualcosa.

Quali sono i tuoi hobby?
Nei ritagli di tempo che mi lascia il lavoro ( sono operaio presso l’ Enel ), mi piace frequentare la palestra e incontrarmi con gli amici per affrontarci in epiche sfide alla play station. Pro evolution soccer è il mio gioco preferito. Poi ovviamente la mia ragazza, che sopporta i miei ritmi e fortunatamente li condivide.

Un ultima domanda Claudio, non potevo sorvolare: quale è la tua squadra del cuore?
Tifo per la Juventus, un tifo lungo una vita.

Grazie Claudio, anzi mi verrebbe da dirti Capitano…
Grazie a voi per la disponibilità; è stato un piacere

Claudio Curletta, storia di un capitano

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