RAPINARONO UN RAGAZZINO, BABY GANG NEI GUAI

babygang2Una decina di giorni di indagini serrate dei Carabinieri di Civitanova per risalire agli autori di una rapina consumatasi nelle vie cittadine la notte fra il sabato e la domenica 25 luglio.Tutto accadde in Via Isonzo, attorno alla mezzanotte; una ragazzo di 18 anni era da solo in bicicletta e stava rincasando. Ad interrompere la sua tranquilla ciclo-passeggiata una “banda” di tre ragazzini che lo bloccavano, lo aggredivano e gli sottraevano ciò che di maggior valore aveva: un orologio in oro dono della sua prima comunione. Si allontanavano a piedi e si diradavano nel caos del lungomare. La vittima, nel panico, aveva solo la forza di avvisare il padre, un noto commerciante di Civitanova. Insieme si rivolgevano alla caserma della guardia di finanza, poco distante dal luogo della rapina, segnalando l’episodio. Ma le immediate ricerche dei militari delle fiamme gialle si rivelavano vane. Alcuni giovani dicevano di aver visto i presunti responsabili in uno chalet, poco dopo l’evento, che maneggiavano un orologio, forse per darsene una valutazione. Una storia sottaciuta dalla famiglia per tutta la domenica, forse per far recuperare sicurezza e slancio in quel ragazzino ancora sotto scock, sino alla denuncia formale alla caserma dei carabinieri di Via Carnia.

I carabinieri della stazione di civitanova, nonostante venissero informati del fattaccio un giorno dopo, non perdevano tempo nell’avviare accertamenti, raccolte di indizi ed indagini accurate. Un perfetto lavoro di squadra fra gli investigatori della stazione, concentrati sulla ricerca di testimoni, e quelli del radiomobile, mirati a indagare negli ambienti nomadi del litorale. Molta pressione, quella esercitata dall’Arma civitanovese per dare una efficace risposta ad un episodio inquietante che, se avesse avuto altri seguiti, avrebbe posto nell’insicurezza molti genitori di ragazzini che la sera calcano le tranquille vie cittadine.

Una sola settimana per comprendere si trattasse di giovani dell’ex yugoslavia, e non rumeni come sospettato in principio, per localizzarli in un campo nomadi del ravennate, per delinearne un identikit, per identificarli, per rintracciarli, interrogarli e, dulcis in fundo, recuperare la refurtiva. Un neo maggiorenne, un minorenne ed un infraquattordicenne, sono stati denunciati e segnalati alle magistrature competenti per rapina aggravata in concorso. L’orologio, del valore di oltre mille euro, è stato posto sotto sequestro per la restituzione all’avente diritto.

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