QUARTO CONTO ENERGIA, PER LE IMPRESE CONTINUANO LE INCERTEZZE

Un provvedimento che modifica in maniera repentina le regole in corso di partita non può che creare gravi difficoltà ad un settore giovane e promettente come quello delle energie rinnovabili in cui operano 85.000 imprese che danno lavoro 150.000 persone. Profonda delusione è stata espressa da CNA Installazione Impianti in merito al decreto sul quarto Conto Energia in quanto questo lascia intatti tutti i problemi che le imprese del settore installazione impianti saranno costrette ad affrontare e ll repentino calo degli incentivi, al cambiamento delle regole in corsa, aggiunge ora ulteriori vincoli burocratici che complicheranno la vita alle imprese, e tutto ciò avviene mentre il Governo sembra non avere idee chiare sulla politica energetica. Il decreto mette in forse il raggiungimento degli obiettivi europei sulle fonti rinnovabili e, rispetto alla precedente bozza, cancella la proroga sino al 31 agosto delle tariffe incentivanti previste dal 3° conto energia. Sappiamo che l’assenza di limiti alla potenza elettrica installata potrebbe portare allo sblocco degli investimenti in corso sulle energie da fotovoltaico, tuttavia, poiché non sono stati recepiti i ripetuti appelli avanzati dalle Organizzazioni imprenditoriali – tesi in particolare a salvaguardare il potenziale di sviluppo del settore – restano pesantemente a rischio tutti gli investimenti futuri e l’occupazione. Claudio Cardinali – Presidente CNA impianti provinciale di Macerata – e Italo Pierotti – segretario CNA impianti – comunicano che la CNA Nazionale ha chiesto al Ministero dello Sviluppo un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni imprenditoriali in un confronto che, in vista del piano strategico nazionale per l’energia, sia finalizzato a razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche ma anche a rendere equo e trasparente il mercato e a correggere gli squilibri che finora hanno penalizzato le piccole imprese. Va comunque detto che questo atto sblocca i lavori per gli impianti in corso d’opera. Gli impianti che entreranno in esercizio entro il 31 maggio p.v. godranno ancora degli incentivi previsti dal decreto ministeriale 6 agosto 2010. Dal 1° giugno entreranno in vigore le nuove tariffe incentivanti. Il nuovo sistema di incentivazione prevede una riduzione del beneficio con cadenza mensile fino a dicembre 2011 e con cadenza semestrale per gli anni successivi. Il decreto prevede degli obiettivi indicativi di potenza per ciascun anno, per un totale al 2016 di 9.770 MW, e che le risorse da impegnare per la copertura di questi costi siano di1.361 ML €. Vengono mantenute quasi invariate le previsioni di cumulabilità previste nel precedente decreto. Le tariffe incentivanti prevedono una riduzione del beneficio che arriva al 20% a dicembre 2011 e al 30% a fine 2012 per i piccoli impianti sugli edifici, mentre per i grandi impianti a terra è del 30% già a fine 2011 e supera il 40% a dicembre 2012. Pur non accettando l’entità eccessiva di queste riduzioni, soprattutto per i piccoli impianti, L’azione della CNA e le iniziative intraprese hanno avuto la conseguenza di evitare che il decreto ponesse dei limiti alla potenza elettrica installata, fondamentale per evitare il blocco definitivo degli investimenti. Infatti per i piccoli impianti non sono previsti limiti di potenza incentivabile fino a dicembre 2012, e, per gli anni successivi, lo sforamento dei limiti introdotti comporterà, sia per gli impianti piccoli che per i grandi, una riduzione proporzionale degli incentivi per i periodi successivi. La CNA ha evitato – sottolineano Cardinali e Pienotti – una più pesante decurtazione delle tariffe ed una penalizzazione eccessiva dei piccoli impianti, anche in ragione di una domanda delle famiglie e delle piccole imprese che è in continua crescita. L’azione della CNA deve comunque continuare per raggiungere più significativi risultati, come: la ridefinizione della tariffa onnicomprensiva prevista a partire dal 2013 al fine di premiare gli impianti piccoli a tetto e gli impianti che utilizzeranno le nuove tecnologie più performanti, la semplificazione degli iter procedurali e di documentazione previsti per l’approvazione dei progetti e per la messa in esercizio, disposizioni più stringenti e indennizzi adeguati per garantire il rispetto dei tempi per la connessione da parte dei gestori di rete, l’innalzamento delle risorse disponibili per raggiungere obiettivi più alti di produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di rispettare gli impegni comunitari al 2020 e, infine, le misure di intervento specifiche necessarie per sostenere le imprese del settore e la loro strategia di innovazio

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