PENA DI MORTE: ACCORATO APPELLO PER SALVARE SAKINEH, PER TERESA L’INDIFFERENZA

lewisDue donne, Sakineh Ashtiani per la quale c’è stata una campagna mondiale di solidarietà, che potrebbe averle salvato la vita, e Teresa Lewis che invece sarà giustiziata giovedì alle ore 21 nel carcere di Greensville nella Virginia con un’iniezione letale, nel silenzio più assoluto. Per lei nessun telo con la sua immagine su monumenti ed edifici pubblici, niente raccolte di firme o manifestazioni. Eppure mancano soltanto poche ore all’esecuzione. Se non fosse stato per il tam tam della rete, per facebook, di questa triste vicenda non si sarebbe saputo nulla. Teresa è accusata di aver cospirato per fare uccidere il marito e il figliastro allo scopo di incassare i soldi dell’assicurazione e mettersi con un altro uomo. Non tutti però sono convinti che sia stata lei la macchina organizzatrice, ma, che in realtà sia una donna con la capacità mentale di una 13enne, coinvolta in un terribile crimine da un amante intrigante. Oggi la Lewis, in un carcere di blocchi di calcestruzzo, è l’unica donna nel braccio della morte. Se non interverranno fatti nuovi, cioè, se né la Corte Suprema, né il governatore Robert F. McDonnell interverranno, la Lewis diventerà la prima donna giustiziata in Virginia in quasi 100 anni e la dodicesima a livello nazionale da quando la pena capitale è stata ripristinata nel 1976. Teresa si dice pentita e al Washington Post ha dichiarato: “Non ho premuto il grilletto, ma ho fatto lo stesso qualcosa di sbagliato: non ho impedito la morte di due persone a cui volevo bene, sono spaventata a morte, io voglio vivere”. Chi la difende, ricorda che la Lewis non ha organizzato i piani che hanno portato alla morte del marito e del figliastro: lei ha semplicemente eseguito gli ordini dell’amante. “E’ una persona di fede, è stata tirata in ballo in un gioco più grande di lei”, dicono. In realtà nessuno è in possesso della verità assoluta e può dirci se Teresa è veramente pentita o no. Fatto sta, che in un paese che si dice democratico come gli Stati Uniti, applicare la pena di morte è di un’assoluta inciviltà e mancanza di rispetto della vita.

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