LUMINARIE A CIVITANOVA: 90 MILA EURO DI BANALITÀ

Con tanti quattrini spesi, ben 90.000 euro per le luminarie, non avremo nemmeno un briciolo di valore aggiunto. Siamo un posto come tanti, luci che sono solo luci: niente sogni a Civitanova, niente magia, niente eleganza. Questo e’ solo l’ennesimo fiasco di un’amministrazione che non sa progettare e non sa fare, al di la dei vecchi slogan. A Natale le citta’, grandi e piccole, si vestono di luci, non si puo’ fare diversamente. Si fa per un bisogno dell’anima: chi e’ sinceramente religioso spera nella luce di quel piccolo bambino che chiamiamo “Salvatore “. Si fa per motivi economici: i centri vestiti a festa attirano le persone e dopo tante chiusure c’e’ bisogno che il mercato si riprenda e il fascino delle luminarie e’ ancora irresistibile. C’e’ bisogno perche’ esiste l’esigenza di un po’ di leggerezza, di sognare come quando eravamo piccoli e perche’, come scrive Emma Bombek:” non c’e’ niente di piu’ triste in questo mondo che svegliarsi la mattina di Natale e non essere un bambino”.
Volendo essere seri ci sarebbero motivi ben piu’ importanti per parlare della luce del Natale e del suo senso profondo, ma non e’ questo il contesto. Qui rimaniamo sull’analisi di come si puo’, o non si puo’ rendere una citta’ affascinante e attrattiva nel periodo delle feste.
Dopo le inarrivabili “palme a luci rosse” che hanno fatto divertire l’universo creato, c’e’ stato un susseguirsi di mediocrita’ fatta regola, di mancanza di originalita’, di completa assenza di quella meraviglia e quel senso di bellezza, seppure effimera, che una citta’ dinamica come Civitanova dovrebbe impegnarsi a suscitare, soprattutto dopo la triste cupezza di un Natale come quello del 2020, pervaso dalle preoccupazioni e dal dolore della pandemia.
Ci sarebbe stato bisogno di impegno, allora, magari di una collaborazione con qualche risorsa (anche cittadina, non occorre cercare lontano), ci si sarebbe dovuti mettere a tavolino ed escogitare qualcosa che fosse all’altezza di un luogo vivo e dinamico come abbiamo sempre ambito ad essere: una citta’ che viene “copiata ” dal territorio, non una citta’ come tante altre.
Invece e’ tutto’ cosi’ scontato, cosi’ visto: le mongolfiere (forse quelle che in diverse occasioni non sono volate in città), i soliti lampadari, le sfere, le lucine in fili tristemente pendenti, la Citta’ alta lasciata spenta mentre il porto, anche se banalmente si illuminava, il nostro elegante Varco occupato da un mini luna park stonato in quel contesto e, diciamolo, una pacchianata da parte di chi non ha proprio un’idea – che sia una – in testa.
Forse, a questo punto, chi legge potrebbe obiettare: “magari si e’ risparmiato, non si e’ fatto granchè, ma si e’ speso poco”. Non e’ affatto cosi’:si e’ speso tanto, piu’ di sempre, circa 90 mila euro!
Novanta mila euro di banalita’, di mancanza di fascino e di atmosfera. Novanta mila euro per non alzare il naso per aria e rimanere, almeno per un attimo, affascinati. Novanta mila euro per essere una citta’ qualunque, un posto come un altro, che non e’ speciale, da vedere, dove passeggiare cercando i regali per le persone alle quali si vuole bene. Nessuno dira’: “facciamo un salto a Civitanova, ci sono luci bellissime, ci prendiamo una cioccolata, facciamo un giro e scegliamo cosa acquistare e magari ci fermiamo a cena”. Non si spargera’ la voce che siamo veramente illuminati a festa, che siamo originali, che vale la pena.
Di Cristiana Cecchetti

3 risposte

  1. Cecchetti Cristiana ha detto:

    Gentile Sabina , come tutti conosco la sua bella azienda e sono certa che i vostri allestimenti sono sempre all’altezza .Nell’articolo ho sottolineato che le amministrazioni dovrebbero dialogare con le competenze territoriali per avere nuove idee e nuovi stimoli quando si tratta di decorare la citta’ per eventi speciali e il Natale e’ uno dei principali. Non so se l’amministrazione si e’ avvalsa dei vostri servigi , se e’ cosi’ vuol dire che probabilmente avete seguito delle indicazioni date , se non e’ cosi’ speriamo che in futuro siate consultati .

  2. Sabina ha detto:

    Gentilissima Cristiana, a quali risorse cittadine si riferisce?
    Mi chiamo Sabina Pellegrini sono di Civitanova Marche e ogni anno insieme al nostro team aziendale, Pellegrini Giardini, creiamo degli allestimenti natalizi, diciamo inusuali.
    Oggetti unici che vengono acquistati da vari enti pubblici e privati.
    Siamo sempre a disposizione per collaborare con chiunque possa apprezzare le nostre iniziative.

  3. Maria Letizia ha detto:

    Io le trovo lugubri. Mi fanno tutto meno che allegria e festa..

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