LE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE IN COMUNE FUORI TEMA E DIVISIVE

“La celebrazione del 25 aprile a Civitanova in Sala Consiliare è avvenuta con argomenti fuori tema e divisivi.
Scarsa è stata la considerazione per il valore della liberazione dall’Antifascismo.” Ad intervenire è Francesco Peroni presidente dell’ANPI di Civitanova che dice: “nessun accenno è stato fatto ai principi Costituzionali democratici che ne scaturirono: fondamento del lavoro, uguaglianza sociale, libertà di espressione prima negata, centralità del Parlamento nel confronto politico democratico.
Guarda caso nella stessa giornata che il Presidente della Repubblica va a visitare un luogo delle stragi nazifasciste che hanno insanguinato l’intera Europa viene introdotto l’intervento del prof. Parlato con la rivendicazione di vittime causate da antifascisti e con un attacco generico alle istituzioni europee.
Successivamente l’intervento del prof. Parlato è stato tutto incentrato sulle distinzioni culturali tra le varie correnti politiche che spontaneamente hanno partecipato alla Resistenza e sulle distinzioni tra correnti politiche e sindacali del dopoguerra.
La celebrazione del 25 aprile è altra cosa, ancora non accettata dalla destra almeno in gran parte. Il 25 aprile 1945 è l’avvio verso la democrazia, la Repubblica, la Costituzione Repubblicana, il riconoscimento del valore del lavoro, della giustizia sociale, dell’uguaglianza, dell’eliminazione degli ostacoli per lo sviluppo pieno della personalità di ciascuno a prescindere dal sesso, dall’etnia e da qualsiasi altra condizione, della libertà di espressione ad iniziare dai luoghi di lavoro ed in tutti i luoghi di possibile partecipazione sino al luogo della massima espressione politica del Parlamento, del rispetto dell’ambiente di vita e del ripudio delle guerre.
Il 25 aprile di ogni anno – conclude Peroni – è la data della celebrazione della Liberazione da una cultura di regime che aveva conculcato quei valori che la Costituzione Antifascista ha riaffermato e che in gran parte ancora debbono essere applicati concretamente ma che devono essere patrimonio di tutti in una vera democrazia.”

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