LA VITA DI DON GIUSSANI AL CENTRO DI UN INCONTRO IN PROGRAMMA A CIVITANOVA SABATO 18 APRILE

La vita di un grande educatore del Novecento (“un protagonista del XX secolo”, ha scritto “Repubblica”), il sacerdote milanese don Luigi Giussani, verrà presentata sabato prossimo 18 aprile, alle ore 17.30, presso l’auditorium dell’IIS “Leonardo da Vinci” di Civitanova Marche. L’occasione dell’incontro è data dalla pubblicazione del libro “Vita di don Giussani”, edito dalla Rizzoli e scritto dal giornalista Alberto Savorana. All’incontro, promosso dal movimento di Comunione e liberazione e da “Arca centro culturale”, parteciperà Carmine di Martino, docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Milano. Insieme a lui ci saranno tre personalità di Civitanova: don Mario Colabianchi, parroco dell’unità pastorale Cristo Re – San Pietro e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale piceno; la professoressa Carla Sagretti, già preside dell’IIS “Da Vinci”, attualmente dirigente degli uffici scolastici provinciali di Ascoli, Fermo e Pesaro Urbino; il dottor Francesco Sagripanti, neuropsichiatra e presidente dell’Associazione dantesca civitanovese. Il saluto della città verrà portato dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta (l’incontro ha ricevuto il patrocinio del comune).
Il libro della Rizzoli ricostruisce la vita di don Giussani attraverso una mole impressionante di documenti e testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente. Sono tante le persone, credenti e non, aderenti a CL o fortemente critiche con questo movimento, che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare la statura umana e culturale di questo sacerdote. In questi mesi, in giro per l’Italia, ci sono stati numerosi incontri di presentazione del libro, ai quali hanno preso parte esponenti politici ed ecclesiastici, uomini di cultura, artisti, giornalisti, intellettuali. Ha scritto di recente Filippo Ceccarelli sul quotidiano “La Repubblica”: “Colpisce il numero e un po’ pure la qualità delle persone – per nulla affatto vicine a CL – che avevano piacere di averlo avuto come insegnante, o lo andavano a sentire, o gli scrivevano, gli facevano gli auguri. Da Giuliano Pisapia ad Aldo Moro, da Gian Enrico Rusconi a Claudia Mori, da Horowitz a Ionesco, da Gherardo Colombo a Riccardo Muti, da Carlo Caracciolo a Ezio Mauro per non dire atei, rabbini e monaci buddisti. Così, lungo un’intera esistenza piena e felice scorre questo lungo ricordo che è un dono di riconoscenza, ma aiuta anche a capire che nella storia conta l’uomo – o la sua anima, se si vuole”.

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