LA TAC SPOSTATA A RECANATI MA NON FUNZIONA. LO SPOT DELLA DESTRA E’ SERVITO

La Tac trasloca a Recanati ma non funzionerà. Uno strumento diagnostico fondamentale per la diagnosi delle malattie trasformato In uno spot elettorale dalla destra. Attenzione alla tempistica perché, guarda un po’, il trasferimento arriva a due giorni dal voto amministrativo nella città leopardiana e la Destra, con incredibile cinismo, non si fa scrupoli di dare in pasto una notizia vuota. La Tac non sarà infatti operativa in quanto dovrà prima sottostare a una serie di collaudi (per l’insipienza di Acquaroli e soci è stata ferma due anni, parcheggiata dentro il Covid Hospital) e non si hanno informazioni di ingaggio di personale aggiuntivo necessario per farla funzionare a tempo pieno. Ma, intanto, titoloni e corsa ad appendersi medaglie, quando politici e dirigenti dell’azienda sanitaria dovrebbero tenere invece un basso profilo per la sequela di inadeguatezze e inefficienze inanellate. La Tac esce infatti dal Covid Hospital dopo due anni e mezzo e in tutto questo tempo è stata lasciata chiusa e inutilizzata tra quelle mura, nel mentre le liste di attesa esplodono perché non ci sono personale e strumenti sufficienti a soddisfare le richieste. E se la Tac è stata spostata a Recanati è solo in seguito alle polemiche che si sono sollevate quando, da Civitanova, Giulio Silenzi del Pd ha denunciato lo scandalo di una strumentazione nuova, di ultimissima generazione, lasciata abbandonata nella struttura Covid. E ora, a 48 ore dal voto, ecco servita la marchetta elettorale per ingraziarsi il voto dei recanatesi. Intanto nulla si sa della nuova Tac per l’ospedale di Civitanova che è stata promessa all’ultimo momento e dopo la decisione di destinare a Recanati quella del Covid Hospital di cui peraltro, cosa grave, nulla si dice in merito al suo smantellamento e restituzione alla destinazione per cui era stata costruita la struttura, una fiera. Operazione che sarebbe dovuta avvenire e che, pure, è ritardo di un paio di anni sui tempi stabiliti dalla convenzione stipulata tra Regione e Comune. Ma, avanti piano e con molta calma. Per Acquaroli le tempistiche non sono importanti, nemmeno quando c’è di mezzo la salute.

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