LA SANITA’ DEL FUTURO, INCONTRO A MONTE SAN GIUSTO CON IL PROFESSOR MASSIMO MASSETTI

Presentato a Monte San Giusto, venerdì 3 maggio, nel corso di un incontro molto partecipato, il manifesto stilato dalla Fondazione “Dignitas Curae” e firmato, tra gli altri, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da Papa Francesco il cui obiettivo è quello di riportare al centro del percorso sanitario il paziente inteso come essere umano, e non solo come malato, portatore di una o più patologie da curare.
Numerosi gli spunti di riflessione offerti dalla relazione del professor Massimo Massetti, direttore di Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli di Roma.
“Lo scenario all’interno del quale nasce il Manifesto – ha detto Massetti – è l’ambiente della cura. Una decina d’anni fa anni fa, io e alcuni colleghi del Gemelli abbiamo dato vita all’associazione onlus ‘Dona la vita con il cuore’, che in questi anni ha realizzato iniziative solidali a carattere sanitario.
Ci siamo resi conto che con l’evoluzione della società i bisogni di salute sono cresciuti, mentre la progressiva riduzione delle risorse destinate alla sanità pubblica ha progressivamente portato ad una perdita dell’offerta di cura. Nel frattempo, all’interno degli ospedali e sul territorio la situazione stava diventando sempre più difficile, sia per i pazienti sia per i curanti. Questo ci ha spinto a cercare soluzioni per migliorare, nonostante i problemi economici, l’accesso alle cure, la loro qualità e la presa in carico dei pazienti. Su questo stiamo già lavorando da alcuni anni nel nostro dipartimento, di cui sono responsabile, per tentare di modificare il paradigma di cura passando dal curare la malattia, al prendersi cura del malato, che non vuole, essere uno slogan ma si traduce in un’organizzazione ben precisa”.
Ciò che vogliamo è una sanità sostenibile e di qualità, al servizio del malato come persona.<
Un’iniziativa ambiziosa, che ha riscosso apprezzamento e incoraggiamento a proseguire da parte delle principali istituzioni civili e della Chiesa, e che impegnerà tutti noi e spero moltissimi altri nei prossimi anni. In questa logica abbiamo trasformato l’associazione in fondazione, dandole lo stesso nome del Manifesto, “Dignitas curae”.  L’impoverimento della società ha aumentato in maniera esponenziale la percentuale delle patologie – ad esempio quelle cardiovascolari di cui noi ci occupiamo – perché un cattivo stile alimentare e la mancanza di prevenzione sono condizioni che accendono e accelerano le malattie, in particolare nelle categorie più fragili. All’inizio incontravamo persone realmente ai margini della società; oggi vediamo soggetti del ceto medio sviluppare patologie cardiovascolari in giovane età perché non si curano o non hanno seguito un programma di prevenzione. Molti, inoltre, non vanno più dal dentista, esponendosi al rischio di contrarre endocarditi batteriche, gravi infezioni dei tessuti cardiaci.
Insomma, un modello che riporti al centro i valori della medicina, riconosca il bene della persona e del curante e sfrutti le migliori competenze specialistiche.

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