LA REALTÀ VIRTUALE AL SERVIZIO DELLA DISABILITÀ

L’Ausilioteca: “Io faccio da solo” è uno spazio e un tempo dedicato alle tecnologie al servizio delle diverse abilità. È un progetto della Cooperativa Sociale Il Camaleontein collaborazione con l’Anffas Onlus Civitanova Marche. Opera nella sede distaccata di Montecosaro.
Da oltre un anno l’Ausilioteca si avvale di un nuovo importante strumento: il visore di realtà virtuale. Dopo una prima fase di sperimentazione che ha fornito ottimi risultati, l’equipe multidisiplinare di “Io faccio da solo” ha ufficialmente introdotto l’ausilio nella programmazione individuale di alcuni utenti.
“Il visore – spiega Simone Forani, coordinatore dei servizi educativi -, è un mezzo eccellente per riprodurre situazioni di vita reale in un contesto protetto e costantemente monitorato. Luoghi naturali, città, musei, o ambienti di vita quotidiana, come un supermercato o una scuola, diventano immediatamente disponibili e interattivi. Inoltre il visore offre una vasta gamma di applicazioni utili allo sviluppo cognitivo e alla comunicazione. La realtà virtuale permette di presentare esperienze che altrimenti per molte persone sarebbero impossibili da esplorare. L’ambiente virtuale è sempre controllato in remoto dai nostri professionisti, che in diretta monitorano la sessione da un device esterno assistendo i ragazzi nei vari passaggi”.
Scenari virtuali controllati, allora, ma anche studiati su misura.
“Per utilizzare al meglio questa tecnologia è importante personalizzare il più possibile le attività. Così ci siamo forniti di una telecamera che registra a 360 gradi – prosegue Simone Forani – per realizzare filmati in grado di interagire con il visore. Sarà possibile ricreare ambienti di vita di tutti i giorni, per preparare l’utente nell’affrontare situazioni reali. Dalla visita medica all’attraversamento di un percorso pedonale. Fino al contatto con spazi affollati. Situazioni che verranno presentate all’interno dei laboratori, in una struttura “protetta”, familiare. Le persone coinvolte potranno in questo modo sperimentare e abituarsi gradualmente a eventi che creano loro disagio o tensione”.
“È una proposta educativa non adatta a tutti e va di certo studiata caso per caso a seconda delle caratteristiche, delle capacità e degli obiettivi personali – ammette Forani –. L’équipe valuta e successivamente insieme alle famiglie decide se utilizzare il visore nel percorso educativo”.
L’equipe di lavoro di “Io faccio da solo” è composta da psicologi, pedagogisti, terapista occupazionale ed educatori professionali, che da quasi dieci anni utilizzano strumenti hardware e software per sviluppare e valorizzare le capacità cognitive, la comunicazione e l’autosufficienza delle persone con disabilità intellettivo/relazionali o fisiche.
Notevoli sono poi le applicazioni per la terza età. Grazie alla collaborazione con la Cooperativa Sociale Pars, il progetto Io faccio da solo e la realtà virtuale sono da tempo entrate a far parte delle attività individuali e di piccolo gruppo in alcune strutture dedicate agli anziani. Offrendo nuovi stimoli soprattutto a quelle persone affette da demenza o patologie correlate. Per saperne di più: www.iofacciodasolo.it

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