LA GIOSTRA DEI CANDIDATI

Fuori dal consiglio comunale i fedelissimi di Ciarapica (Giuseppe Baioni, Simone Garbuglia e Daniele Rossi) e gli “odiatori” di professione (Vincenzo Pizzicara). E fuori dal consiglio comunale anche le grupies come la Giovanna Capodarca, Daniel Catucci e i ritorni di fiamma (Maika Gabellieri). I risultati del primo turno restituiscono un panorama con vincitori, vinti e delusi e nelle ultime due categorie sono tante le (ex) stelle del centro destra, oggi cadute, mentre sono letteralmente disintegrate le stelle grilline. Il M5S, con la strategia politica dettata dalla parlamentare Mirella Emiliozzi e dall’attivista Fabio Bottiglieri, perde 1.640 voti e non porta nemmeno un esponente in aula consiliare. In Consiglio non riecheggerà più quel ‘schifosi pezzenti’ urlato con la bava alla bocca da Pizzicara (7 voti in meno rispetto a 5 anni fa), uno che ha trascorso più tempo a passare da una lista all’altra (partito da “noi con Ciarapica” passato poi a Vince Civitanova, poi nuovo centro destra, poi è finito con la Lega) e a insultare gli avversari politici che a lavorare per la città e infatti il voto non lo ha premiato. Si leccano le ferite anche Baioni (88 voti), uno che per Ciarapica si butterebbe nel fuoco, e Garbuglia che, come l’azzecca..garbugli di manzoniana memoria era quello che in consiglio comunale si occupava di scovare cavilli per far digerire qualunque cosa e infatti circoscrisse in ‘goliardia’ la spirale di insulti che Troiani ha rifilato a una serie di donne e personaggi politici a lui invisi e perfino al Papa, questione per la quale è ancora sotto processo. Anche a lui, ex vice sindaco e assessore all’urbanistica specializzato in varianti private, non è andata benissimo: – 129 voti rispetto 5 anni fa e secondo dietro la Belletti. Tranne Troiani gli assessori crescono tutti, conferma che chi sta al potere muove le leve e crea consenso. In Fratelli d’Italia emerge per esempio una ‘sorella’ che frega tutti per preferenze: Barbara Capponi (assessore servizi sociali) lascia dietro pure l’assessore Francesco Caldaroni e il segretario cittadino Roberto Pantella grazie ai voti che la sua ex lista “obiettivo Civitanova” che ha fatto confluire nella fiamma catalizza su di lei: cinque anni fa la civica aveva preso 601 voti di cui 146 erano di Rogani (che questa volta sceglie la Squadroni e ne prende solo 51 e resta fuori dal consiglio anche lui). Carassai fa man bassa ma non sfonda quota 400 come erroneamente i primi calcoli gli avevano attribuito e si attesta a 385, anche qui conti fasulli!!​
Tra i ritorni di fiamma Maika Gabellieri che esce con sole 75 preferenze e la sua lista, portata avanti con Ferdinando Nicoletti, la storica civica “insieme per Civitanova” che nacque con Marinelli, non prende un consigliere comunale perché sotto il misero 3%. Che finaccia!
Claudio Morresi, presidente del consiglio comunale, dopo aver indossato per cinque anni la livrea del maggiordomo di Ciarapica (così definito da molti consiglieri di minoranza, perde consensi (- 86 preferenze, da 276 a 190).
Piange il piatto di Giovanna Capodarca Agostinelli che dopo aver definito Ciarapica un poco di buono come sindaco si accuccia alla sua corte ma non tira su più di 17 voti. Fa meglio la sua compagna di claque, Manola Gironacci. Insieme non si sono perse una pubblica occasione per applaudire Ciarapica qualunque cosa dicesse. La Gironacci con 87 voti entrerà in consiglio comunale per slittamento, ovvero per la nomina di un assessore tra gli eletti della sua lista e visto che e’ donna potrebbe entrarci nell’ emiciclo da assessore.
Sui banchi dell’aula anche la cognata del sindaco, sorella della moglie di Ciarapica che magiciarapicamente porta a casa (mai espressione fu più giusta) 190 voti. Sempre tutto in famiglia.
Ottiene 85 preferenze, ma entrerà in consiglio solo se la lista prenderà due assessori, Pierpaolo Turchi (uomo di Alfredo Perugini) che dopo essere stato messo alla porta dalla Squadroni si è accasato da Ciarapica dove ha probabilmente trovato più affinità con la sua storia nera. Lo si ricorda, nel 2004, far parte di quella destra popolare che a Civitanova organizzò un convegno su Priebke, il boia delle fosse Ardeatine.
Entra in aula, se Morresi o Croia faranno l’assessore per Forza Italia, tal Nicolò Renzi, di P.S. Elpidio ma capace di prendere 101 preferenze con Forza Italia a Civitanova.
Resta fuori dal consiglio Mirella Franco che ha lasciato il pd ma non ha replicato con la lista di Paolo Maria Squadroni (celebre la sua frase​ “Ciarapica-Troaini o Paglialunga uguali sono”) i voti presi cinque anni fa.

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