IL GIUDICE SALVATORE

Sbanda la destra dopo l’assoluzione (perché il fatto non sussiste) di Costamagna. Lo smacco ha provocato analisi disfunzionali, alterazioni cognitive, reazioni anomale, fino a sbotti incontrollati di insulti. Uno tsunami emotivo. Solo Ciarapica tace, ma sta ancora cercando di capire cosa è successo poi lo staff detterà il solito post buono per tutte le stagioni. A Giustiziopoli, funziona così. E’ il fantastico mondo di Ciarapica e Troiani. Denunciano un avversario politico, la magistratura apre un procedimento, partono indagini, avvisi di garanzia, processi e si mette in moto il tipografo della destra, che stampa manifesti distribuendo già sentenze. Il Tribunale di Vince Civitanova è sempre aperto. Poi, la giustizia (quella vera) archivia, assolve e i giacobini spariscono o sbroccano. Si chiama Giovanna Salvatore il giudice del Tribunale di Roma che, in nome del popolo italiano, il 12 settembre ha pronunciato la sentenza che ha affossato il giustizialismo della destra e le speranze di Troiani di vedere Costamagna condannato per diffamazione sulla nota vicenda parentopoli. Ora le tipografie tacciono, ma la macchina del fango è sempre viva. Il vice sindaco, fine giurista, riforma la sentenza, ne sforna una tutta sua e decide che non di assoluzione ma di prescrizione si tratta. Tra il festante plauso del suo gineceo, riesce a mettere insieme un campionario di sciocchezze e insulti che si possono spiegare solo con gli effetti della disfatta sulla sua psiche fascista. Con cautela, per scongiurare traumi, gli stanno spiegando in queste ore che a Roma non c’è più il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, di mussoliniana memoria, che ai socialisti come Costamagna li mandava al confino a Ventotene. Uno choc per il buon Troiani. Sembra stia vagando tra i corridoi di Palazzo Sforza ripetendo ossessivamente ‘rosicate rosicate rosicate’. Qualcuno salvi il soldato Fausto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *