FRODE FISCALE E TRUFFA AI DANNI DELLO STATO, SEQUESTRATI CREDITI DI IMPOSTA FITTIZI PER 200.000 EURO, COLLEGATI AL SUPERBONUS 110%

Operazione della Compagnia di Civitanova della Guardia di finanza a contrasto delle frodi fiscali sui bonus edilizi, denunciata una persona per truffa aggravata ai danni dello Stato e per reati tributari. Smascherato un meccanismo ideato da un imprenditore edile di nazionalità inglese, titolare di una ditta con sede nel maceratese, basato sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti, riguardanti l’esecuzione di lavori edili mai effettuati, e sul successivo utilizzo dei relativi crediti d’imposta indebitamente maturati in capo alla propria impresa. Nel corso delle indagini è emerso che per documentare la realizzazione dei lavori edili aveva emesso fatture nei confronti di inconsapevoli persone fisiche, dislocate su tutto il territorio nazionale, e, grazie al meccanismo dello “sconto in fattura”, aveva mantenuto la disponibilità dei crediti d’imposta maturati, utilizzandoli per compensare altri debiti tributari oppure per monetizzarli presso intermediari finanziari o istituti di credito ignari della loro provenienza illecita. Gli approfondimenti svolti dai militari operanti hanno permesso di accertare la mancata esecuzione dei lavori edili e che la maggior parte delle persone fisiche destinatarie delle fatture risultasse in realtà detenuta, nullatenente ovvero percettrice di reddito di cittadinanza, destituendo quindi di ogni fondamento i relativi crediti d’imposta indebitamente maturati. I Finanzieri hanno, pertanto, segnalato l’imprenditore alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, per reati fiscali e per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Il Gip, condividendo le ipotesi delle Fiamme Gialle, ha disposto, su richiesta della locale Procura, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche nella forma per equivalente, di un importo pari ad oltre un milione di euro, quale profitto dei reati di truffa e di evasione fiscale. E, hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare reale sottoponendo a sequestro i conti correnti personali intestati all’indagato e, con l’ausilio dell’Agenzia delle Entrate, i crediti di imposta rinvenuti all’interno del cassetto fiscale dell’imprenditore per un importo pari a 200.000 euro.

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