DERBY DEGLI STRISCIONI: LASCIATE STARE I SANTI

La Maceratese perde il derby degli striscioni, sconfitta per manifesta volgarità. Quello che era sempre stato un confronto capace di strappare sorrisi, per la capacità di ironizzare gli uni degli altri, è stata trasformata domenica scorsa, e per esclusiva colpa biancorossa, nel trionfo dell’insulto e della rozzezza. Uno striscione è stato esposto dalla curva ospite con la scritta ‘San Marone pederasta’: uno sguaiato riferimento al santo patrono di Civitanova e che offende tutto e tutti. Magari, il ‘genio’ che l’ha partorito avrà pure ricevuto gli applausi dei suoi. Però, non c’è ironia né goliardia in quella frase. Solo volgarità e cafonaggine, che sconfina pure nel vilipendio della religione. Ma, senza dover scomodare la legge, quanto accaduto è qualcosa che sposta verso livelli molto bassi la capacità della curva maceratese di sapersi confrontare con quella rossoblù, che la battaglia degli striscioni l’ha infatti ampiamente vinta, ancora una volta. Poi, i rossoblu hanno perso in campo, ma questo è un altro discorso. E San Marone, San Giuliano, che siano lasciati fuori dalla contesa, che loro guardano dall’alto e tiferanno pure, ma non c’è dubbio che il patrono maceratese non avrà apprezzato affatto l’offesa greve, e grave, al collega. Ai mediocri biancorossi che quello striscione hanno ideato, e a quelli che l’hanno apprezzato, mediocri pure loro, il consiglio è di giocare con i fanti e lasciar stare i santi.

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