#COSECHESIDICONO…AUGURI MAMMA!

E ci risiamo! Il calendario ci suggerisce di dedicare un giorno a festeggiare la nostra genitrice e ci piacerebbe che oltre a tutte le frasi e i pensieri profondi, sentiti, veri e autentici o più o meno sdolcinati e retorici, ci facesse fare anche un saltino più in là verso l’annullamento di quelle disparità che tanto hanno gravato sul genere femminile.

A leggere di alcune iniziative organizzate dalle nostre parti non possiamo che constatare che purtroppo sono lontane dallo scomparire: la promozione con la mamma, regina del castello, con mestoli in mano e grembiule a fiorellino ne è l’immagine più eclatante.

Ancor più clamorosa è un’immagine che gira proprio in questi giorni in rete che riporta un cosiddetto “compitino” dove i bambini sono invitati a scrivere l’azione che la mamma compie. C’è una selezione preventiva di possibilità e l’elenco è semplicemente raccapricciante: stira, cuce, lava, pulisce, cucina, lucida, bacia, prega, accarezza, sculaccia, legge.

È palese che non bisogna farsi prendere dalla noia e dalla stanchezza a ribadire gli stessi concetti, è un impegno civile tornare ancora sulla questione. Le donne devono essere molto forti e determinate per argomentare le ingiustizie quotidiane che subiscono, nel linguaggio, nelle immagini, nella società.

Il mondo della scuola ad esempio, luogo principe di formazione e di educazione delle nuove generazioni, vede una forte presenza femminile. Bene, quello è un ottimo campo d’azione. Ribelliamoci e contestiamo i libri per l’infanzia infarciti e costellati di stereotipi beceri, per attivare un ripensamento editoriale senza discriminazioni tra i generi. Individuiamoli:
dove sono collocati in genere i maschi? In uno studio, seduti in poltrona, dietro un tavolo o una scrivania e studiano e leggono, mentre le femmine sono in cucina con grembiule a cucinare o lavare o asciugare dei piatti. È il più tradizionale degli stereotipi. Le professioni attribuite ai personaggi maschili spaziano moltissimo, sono almeno 50 e vanno dal
cavaliere allo scienziato, dal mago al marinaio, dal dottore
all’esploratore. Quelle attribuite ai personaggi femminile sono ridotte a circa 15, primeggia la maestra e si varia con la principessa, la fata, la casalinga.

Gli aggettivi correlati ai maschi: forti, coraggiosi, indipendenti, quelli per le femmine: paurose, ingenue, vanitose.

Sono sufficienti questi pochi elementi per determinare se una pubblicazione tiene conto o meno della discriminazione tra i sessi e decidere se adottarla o bandirla.

Auguri a tutte le mamme!

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