CONCESSIONI BALNEARI, IDV: BISOGNA VIGILARE E NOI SIAMO UN OTTIMO PUNGOLO

Da David Favìa, coordinatore IdV Marche riceviamo e pubblichiamo:

Gli stabilimenti balneari e le aziende ad uso turistico-ricreativo costituiscono una realtà fondamentale per il sistema turistico nazionale, una vera e propria eccellenza dell’offerta turistico-ricettiva italiana. Con questa premessa e dopo gli innumerevoli interventi sul tema, credo sia importante sottolineare l’ulteriore ordine del giorno che ho presentato con l’on. Antonio di Pietro, primo firmatario, e che impegna il governo ad agire in fretta, in sede comunitaria, per sensibilizzare l’Unione europea sulle peculiarità che caratterizzano le imprese del settore turistico-balneare in Italia. Si tratta di uno dei tanti provvedimenti che l’Italia dei Valori sta mettendo in campo ormai da tempo e sono felice di riscontrare che, grazie ai nostri interventi, il processo sia già ben avviato: esiste un emendamento della comunitaria che va in questa direzione e il Senato ha ritenuto opportuno avviare un’ indagine conoscitiva sulle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo, al fine di acquisire utili elementi informativi anche attraverso una serie di sopralluoghi in Italia per giungere eventualmente alla definizione di un provvedimento legislativo per tale settore. Tutto questo è merito soprattutto dell’Italia dei Valori, che, sempre in prima linea, parla di concessioni balneari ormai da tempo e, soprattutto nelle Marche, con notevole riscontro.Tuttavia non possiamo abbassare la guardia e continueremo a lavorare per controllare e verificare gli esiti di incontri e indagini e per fare in modo che i lavori siano portati avanti in tempi ragionevoli. Siamo seriamente impegnati ad individuare soluzioni differenti rispetto a quelle previste dalla “direttiva servizi” e il nostro obiettivo è quello di agire sul Governo affinché proponga alla Commissione europea modifiche volte a escludere le concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo dalla “direttiva servizi” in considerazione dei rilevanti investimenti materiali e occupazionali di questo settore, della sua unicità a livello europeo, dei motivi di interesse generale, di sicurezza e tutela ambientale (tutti criteri previsti dalla direttiva medesima quali fattori di esclusione). Serve una norma transitoria di lungo periodo al fine di realizzare e garantire il principio della tutela dell’affidamento derivante dalla certezza del diritto in considerazione degli investimenti ancora in essere eseguiti dagli attuali concessionari. Principalmente, però, quello che chiediamo è un accordo tra Esecutivo, Regioni e rappresentanti delle organizzazioni del settore turistico-balneare sulle problematiche legate alle concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo, al fine di giungere alla definizione di un quadro legislativo per il settore fondato su una durata delle concessioni proporzionata all’entità degli investimenti e che salvaguardi gli investimenti effettuati dalle imprese stesse

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *