CIVITAS, “NOI SAPPIAMO COME FARE”… E SI VEDE!

Continuano i problemi alla Civitas. Si scrive Civitas si legge Comune. Il consiglio di amministrazione della società, in questi giorni, è alle prese con altri problemi con i dipendenti: devono decidere sulle sorti di due lavoratori coinvolti in vicende poche chiare.
Intanto, per non farsi mancare nulla, dopo la chiusura, in settimana, dell’inventario da parte del custode Dott. Massei nominato dal tribunale di Macerata, venerdì mattina si è tenuta l’udienza per la convalida del sequestro degli armadietti e sembra che il giudice abbia rinviato l’udienza al 12 febbraio. Durante il dibattimento non sono mancati “scontri” tra la dipendente che si ritiene vittima di mobbing e il consiglio di amministrazione che, per mezzo del suo avvocato Diego Ercoli dello studio Formica, ha chiesto di ottenere subito la disponibilità del contenuto dei suddetti armadietti.

Il giudice si è riservato di decidere entro settimana prossima.

Quella della Civitas, società che si occupa dell’incasso dei tributi comunali, è una vicenda di difficile soluzione e comprensione, in quanto né i membri del consiglio di amministrazione sono mai intervenuti in questi mesi (Ciarapica aveva nominato il suo amico – tal Mobili di Vince Civitanova – che dopo che ha capito in che casino lo aveva messo si è prontamente dimesso nel periodo del furto di 7.200€ di monetine) ne’ il nuovo Presidente Antonio Carusone ha mai risposto. Tutti zitti come se fosse un affare privato tra privati. Così come il Sindaco che non sa mai niente, e l’assessore che si limita a fornire poche e scarne informazioni. Nessuno di questi ha mai spiegato concretamente cosa stia succedendo all’interno della società.

Il vertice dell’azienda non puo’ esimersi dal fornire spiegazioni, dopo che da mesi si assiste ad un andirivieni di carabinieri, polizia municipale, avvocati di ambo le parti, denunce di furto di monetine e di faldoni, chiavi di armadietti non consegnate, armadietti sigillati “col fai da te” tanto oramai il segretario Morosi fa tutto da se’, intervento dell’ufficiale giudiziario, nomina del custode giudiziario e, verrebbe da aggiungere, chi più ne ha più ne metta. Pensare che Ciarapica disse “votatemi che noi sappiamo cosa fare”… all’anima!

I cittadini devono e vogliono sapere cosa sta succedendo, ma soprattutto hanno il diritto di sapere la verità, i soldi sono pubblici non di lor signori.
Maria Antonietta

Vignetta di Dimitri Papiri
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