CIVITANOVA: CULTURA E POPSOPHIA O CLIENTELISMO?

popsophiaDa Francesco Micucci capogruppo Pd, riceviamo e pubblichiamo:

“Sgombriamo il campo dai dubbi: se c’è una partito ed un’area che difende gli investimenti nella cultura questo è il PD ed il centro-sinistra in generale. Basti guardare le battaglie che si stanno intraprendendo a livello nazionale dove la mannaia del duo Tremonti-Bondi ha messo in mezzo la strada un settore che era tra i più floridi in Italia. Detto questo non bisogna però confondere la cultura con il clientelismo o l’esibizionismo di alcuna classe politica. Ed è su questo aspetto che si è incentrata la critica dell’opposizione al tanto sbandierato happening di Popsophia. Ad oggi (e mancano solo pochi mesi all’inizio dell’evento) nessuno, maggioranza e opposizione e forse neanche gli organizzatori, sanno dire a quanto ammonterà la spesa del Festival: non si ha un piano-programma, non si conoscono i nomi degli ospiti ed i loro cachet, insomma le informazioni latitano. Sulla stampa l’assessore Morresi si è spinto a dire nei giorni scorsi che l’investimento del comune sarebbe stato di appena di € 100.000 (Il Resto del Carlino 10.03.2011); ora il Sindaco comincia a parlare di cifre intorno ai € 350.000; il direttore dei Teatri Di Lupidio ancora il 25.02.2011 (Il Messaggero) diceva che “daremo le cifre quando avremo chiuso i contratti”. Come dire: la vecchia tecnica dei conti “a piè di lista” che ritorna alla ribalta! È su questi aspetti che si basa la nostra critica: come è possibile, ancor di più in un periodo di crisi economica generale, in cui l’assessore Morresi dice che mancano in bilancio più di 1 milione di euro, che forse dovrà rivedere le tariffe, in particolare la TARSU, che il contributo al Rossini aumenti rispetto al 2010 di quasi € 200.000 e per di più che non si sappia in che maniera vengano spesi questi soldi? La cittadinanza, per il tramite dell’opposizione consiliare, vuole sapere oggi, non a piè di lista, la somma investita nel Festival di Popsophia ed in generale nel settore cultura a Civitanova. Ad oggi invece non si hanno comunicazioni su questo tema né dall’amministrazione né dai Teatri di Civitanova!
E poi, che ricaduta hanno queste spese sulla cultura civitanovese?
Questo festival avrà delle ricadute positive sulle associazioni culturali che operano a Civitanova, sul modo di fare e comprendere la cultura o sarà solo una passerella per gli amministratori locali in vista delle prossime tornate elettorali? E se così fosse, quanto ci costerà questa sfilata?
È su questi argomenti che vorremmo delle risposte concrete e non delle accuse fanciullesche di “invidia e risentimento”. Risposte che ancora non arrivano e che temiamo arriveranno, forse, solo ad ottobre, quando…“passata la festa, gabbato lo santo”!

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