CHE FINE HA FATTO IL PIANO ANTENNE?” MURRI E PAGLIALUNGA INCALZANO CIARAPICA

“Abbiamo appreso in questi giorni di una pronuncia favorevole al Comune di Morrovalle, da parte del Tar Marche, contro un Ente gestore di telefonia che voleva installare un’antenna senza tenere conto del Regolamento adottato per il corretto insediamento degli impianti. A Civitanova invece si è ancora “alla ricerca del Piano antenne perduto”. Letizia Murri (Gruppo consiliare Ascoltiamo la città) e Mirella Paglialunga (Gruppo consiliare Per Civitanova) intervengono sulla questione della regolamentazione delle antenne per sapere “che fine ha fatto il Piano illustrato alla città nel luglio scorso, seppur nel corso di una poco pubblicizzata e poco partecipata assemblea, a cui erano presenti al massimo dieci cittadini. Perché ancora non lo si presenta in Consiglio per l’approvazione, al fine di dare finalmente regolamentazione ad un tema che coinvolge la salute collettiva?”. Ricostruiscono la storia del Piano: “già nel 2019 era stato dato incarico ad un professionista esterno di procedere alla redazione di una bozza ‘con urgenza’. Ma bisognava attendere sino a maggio del 2022 per vedere pubblicata, con delibera di Giunta, una bozza di Regolamento con il contestuale dichiarato intento di dare avvio al confronto partecipativo con tutte le parti coinvolte ai sensi della Legge regionale 12/2017”. “Invece – sottolineano le due esponenti della minoranza – la pratica rimaneva nel cassetto e, solo in seguito a diverse interrogazioni consiliari e sollecitazioni da parte della minoranza, veniva convocata e definita una apposita Conferenza di servizi e quindi presentata, nel luglio scorso la bozza del Piano alla città. Ma, a tutt’oggi ancora non sono state attivate le competenti commissioni consiliari”. “La città -sostengono – ha bisogno che venga regolamentato questo ambito, con l’unico strumento in grado di mettere un freno alle richieste degli Enti gestori, che rispondono ad esclusive logiche di mercato, spesso in contrasto con la salute collettiva. Se si protrarrà questa inerzia, la conseguenza sarà che continueranno a spuntare impianti anche laddove i livelli di emissione delle onde elettromagnetiche sono vicini allo sforamento del limite massimo di tollerabilità, senza che i cittadini possano trovare risposte da questa amministrazione, come è già successo. Non fa testo il caso dell’antenna di Via Caracciolo, emerso in piena campagna elettorale dell’attuale sindaco e quindi in una situazione eccezionale. L’eccezione che conferma la regola che la par condicio tra i residenti di Civitanova è ancora una chimera”.

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