CENTRI ESTIVI PER BAMBINI CON DISABILITA’. L’ASSESSORE CAPPONI REPLICA ALLA CONSIGLIERA GIORGINI

L’assessore ai servizi sociali Barbara Capponi risponde al consigliere comunale Elisabetta Giorgini del Movimento Dipende da Noi che nei giorni scorsi era intervenuta in merito ai bandi per le ore estive per i bambini e ragazzi con disabilità definendoli insufficienti per i bisogni delle famiglie.

“Il budget delle ore di assistenza presso i Centri Estivi – scrive la Capponi – è aumentato da 45 a 60 da organizzare e spalmare secondo le scelte delle famiglie comprendendo anche il periodo di giugno come opzione settimanale. Il budget complessivo potrà essere ripartito a scelta tra le varie settimane di attività di centro estivo: ad esempio con una frequenza media di tre ore al giorno si potrà partecipare a quattro settimane di attività ovvero tre settimane con quattro ore ecc… Le famiglie potranno scegliere tra diverse tipologie di attività, sia al mare sia presso il centro Kalimera che presso il centro Ippico scegliendo a quali attività partecipare settimanalmente.” Poi l’assessore replica in merito al servizio personalizzato domiciliare o presso altri luoghi di relazione. “Si precisa – scrive – come l’intervento sia stato attivato in epoca COVID con fondi legati alla pandemia e prosegue ad oggi con le sole forze di bilancio, che coprono moltissime altre necessità educative e sociali, per l’esclusiva volontà e convinzione dell’amministrazione comunale di sostenere i propri bambini in un percorso di autonomia e socializzazione: siamo ben consapevoli di non poterci né doverci sostituire ad altre agenzie educative o istituzioni, come la scuola o la famiglia. Preme sottolineare alla consigliera che sia necessaria una reale conoscenza approfondita dell’argomento, prima di parlare di “atto di giustizia” per “l’assistenza educativa necessaria al pari di quanto avviene nell’anno scolastico”: durante l’anno, infatti, ciascun bambino o ragazzo ha un monte ore differente, assegnate in base a richieste di equipe specialistiche sanitarie, che vanno da un numero esiguo a settimana a un numero più cospicuo e che comunque non garantisce la totale copertura delle ore di frequenza scolastica. L’obiettivo infatti è sostenerne l’autonomia e la socializzazione, e non coprire in un’ottica assistenzialistica un numero non ben definito di ore, che nulla abbia a che vedere con la giustizia e i reali bisogni e percorsi di autonomia e di crescita dei nostri piccoli. Per questo anno è stato previsto un monte ore massimo di 70 ore valutato realisticamente sulla base  delle assegnazioni dell’anno precedente che di fatto, in relazione all’elevato numero della richieste presentate, non ha in nessun caso superato le 60 ore.” 

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