CENTRALI A BIOMASSE E CENTRALE IDROELETTRICA A SANTA MARIA APPARENTE…LA GUARDIA NON SI ABBASSA

centrale-enel-santa-maria-apparente“Il nostro territorio è entrato nel mirino dell’ecobussines. Ben tre Centrali a Biomasse sono state proposte. Una di queste in zona Filippantò : grazie alle nostre osservazioni la sua marcia da trionfale è diventata lenta e si avvia ad essere sottoposta al vaglio della Valutazione di Impatto Ambientale”. Così interviene l’associazione ambientalista Citt@verde che poi prosegue: “la seconda in via Terracini è stata azzerata sul nascere con il no alla DIA e la terza in Zona Granaglie è stata sospesa in Regione. Delle tre Centrali citate almeno due a nostro avviso, viste “le carte” sono in una sorta di letargo amministrativo. Motivo questo che ci induce ad non abbassare la guardia. Si tratta di Centrali a Biomasse non collegate ad impianti produttivi, prive di completa cogenerazione e con gravi limiti per quanto riguarda l’impatto ambientale e sociale. La delibera adottata dal Consiglio Comunale Civitanovese mutuata da quello di Montecosaro che impegna le istituzioni nell’esame dei progetti alla Prevenzione, Concertazione e Partecipazione seppur importante da sola non basta. Occorre che il Comune anche su questi aspetti diventi una “casa di vetro” un luogo attivo dell’impegno ambientale e capace di uscire da una visione “ordinaria” e burocratica dell’organizzazione tecnica del Comune. Il problema Energia è l’attualità e il futuro e a questo occorre che si faccia fronte non con una indistinta o omnicomprensiva attenzione burocratica e tecnica ma attrezzando gli uffici con risorse e uomini specializzandone la funzione in tema di energie rinnovabili. E questa è una sfida programmatica per la prossima amministrazione comunale. Una necessità se non si vuole che anche il Peac (piano energetico ambientale comunale) non sia un vademecum di buone intenzioni. Noi abbiamo la fortuna in tema di energie rinnovabili di aprire una seria riflessione con l’altra faccia di “energia pulita “ che si produce a Santa Maria Apparente. L’occasione ce la da, se raffrontiamo quanto finora accaduto e quanto previsto per Centrali a Biomasse, la Centrale Idroelettrica dell’ENEL sulla Vallata del Chienti in via del Torrione. E’ sbalorditivo, ed è una lampante contraddizione, come proprio a pochi metri da questo “vecchio” ma produttivo gioiello ecologico dell’ENEL-TERNA (area Granaglie) si vorrebbe far sorgere Centrali a Biomasse per la produzione elettrica non solo in un contesto critico più generale ma che di rinnovabile non hanno nulla e di sicuro certo per l’ambiente ancor meno. Questa piccola Centrale Idroelettrica sul Chienti non è la sola. Quella di Tolentino Docet. Che fare? Il problema energia da fonti rinnovabili è complesso. I NO quando nulla è chiaro e sicuro sono necessari ma ci sono anche SI motivati. Occorre “salvare” e potenziare la nostra Centrale Idroelettrica di S.M. Apparente. Salvare quel testimone di ecologia che produce “energia pulita” non è retorica. L’esempio è ripetibile. Quella Centrale è anche un esempio di forte,di grande valore ambientale e ci è utile per non dimenticare e che il Chienti oltre che risorsa ambientale è un possibile motore energetico pulito a portata di mano. Non lo dobbiamo dimenticare e non lo devono dimenticare la Regione,la Provincia e i Comuni, perché se Tremonti ci taglia i fondi per le energie rinnovabili non ci taglierà mai la buona ecologia tanto più se legata alla produzione di energia. Per questo stiamo lanciando una petizione popolare per salvare la nostra Centrale Idroelettrica per farla essere viva assegnandogli anche un ruolo di informazione didattica sulle fonti energetiche alternative verso il quale Provincia e Comune debbono diventare promotori”.

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