CENTINAIA DI CHILOMETRI PER UNA RISONANZA E TI DEVI RACCOMANDARE PER AVERE IL REFERTO

Ancora una volta siamo a segnalare le lungaggini a cui sono costrette le persone che ricorrono alla sanità pubblica. Questa volta un nostro lettore ci racconta (lettera firmata) le vicissitudini a cui è andato incontro nel prenotare una risonanza magnetica di controllo. “Un esame – scrive – da fare dopo un operazione di un tumore al cervello in un paziente di 70 anni. L’appuntamento preso tramite cup viene assegnato presso l’ospedale di Urbino ore 9 del 4 giugno (dopo 3 mesi dalla richiesta). Insomma ad oltre 150 KM di distanza.
Ma non è finita. “All’accettazione di radiologia, il personale, gentilissimo, mi dice, con molto timore, che per ritirare il referto ho tre possibilità:
ritirare dopo 5 giorni il referto presso l’ospedale di Urbino;
ritirare il referto presso l’ospedale di Fano;
spedizione a mezzo posta ordinaria previsione di arrivo 20/30 giorni. Alla mia richiesta di avere, vista la considerevole distanza chilometrica, la risposta la risposta nel portale, mi dicono che sono impossibilitati a caricare le foto della risonanza e che non era possibile inviarle per mail.
Quindi mi suggerisce di chiedere al dottore se può cortesemente refertare in giornata spiegando la situazione. Lo faccio e il dottore capisce la situazione e mi dice di attendere un due ore dopo la risonanza per avere il referto.
Alle 14.30 ritiro il referto. Questo è stato possibile grazie alla disponibilità degli operatori sanitari e non certo del sistema sanitario regionale che fa acqua da tutte le parti”.

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