Dal Comitato cultura, progresso & legalità riceviamo e pubblichiamo:
“Non si possono ipotizzare cavalcavia o altre casuali opere viarie senza studiare ed approfondire le problematiche della comunicazione che coinvolgono Civitanova e le conseguenze che tali opere possono portare anche indirettamente sul benessere della città.
Io inizierei ad analizzare le origini del traffico automobilistico e proporrei delle alternative all’uso delle auto, perchè l’auto non solo è negativa in quanto esige sempre maggiori vie di comunicazione, ma anche perchè l’auto spesso è usata da una sola persona e ha bisogno di circa 22 mq. per il parcheggio. Se tutto ciò riguarda un lavoratore può durare anche tutta la giornata l’occupazione del suolo pubblico.
Il grande traffico della vallata del Chienti, che crea congestioni sullo svincolo della superstrada ha origine a Tolentino e si amplifica sempre di più verso Civitanova ( con il viadotto arriverebbe al centro per poi tornare sull’adriatica). Per diminuirne la portata , occorre realizzare la famosa metropolitana di cui si parla da anni, ma , di fatto, non esiste nessun progetto di fattibilità. Metropolitana che in parte , secondo me , dovrà essere anche interrata per non creare altri problemi di intersezione.
Una adeguata metropolitana, da Tolentino a Civitanova, che noi della associazione CLP consideriamo sempre una unica città ( la provincia è una città diffusa), risolverebbe la congestione del traffico senza ipotizzare mega strutture e mega parcheggi, altrimenti il nostro territorio sarà soffocato dalle auto e dagli inquinamenti derivati.
Quindi riducendo l’uso dell’auto e inoltre, prevedendo parcheggi coperti, al disotto delle superfici viarie e al disotto delle piazze ( ma non piazza XX Settembre); in modo da non sprecare inutile spazio per tenere fermo una ammasso di lamiere: si potrà ritornare ad essere proprietari e fruitori della città.
Sembra che le mega strutture che ci vengono proposte da una parte consistente dei politici di ogni schieramento hanno solo lo scopo di fare arricchire poche persone. E così la risoluzione economica ed ecologica dei problemi non verrà mai proposta”.
