LA CARTINA TORNASOLE……

La maggior parte di chi si è cimentato nell’interpretazione delle dolenti parole del vescovo su Civitanova, colposamente o dolosamente, mi pare che non abbia centrato completamente il bersaglio. Tanto da dare ragione a chi ha minimizzato e banalizzato il monito del vescovo. Il quale ha detto testualmente: ” Civitanova è una città che sta male, perché non da un senso alla vita delle persone.”. La prima parte della frase non è un concetto né nuovo né sconvolgente. Non posso sfuggire alla tentazione di fare lo spiritoso ricordando che, da oltre tre lustri, al capezzale della città “che sta male” si avvicendano invano i tanti medici della maggioranza ed, in particolare, i due sindaci medici.
Ma io credo che la prima frase, nell’intenzione del pensiero dell’alto prelato, sia completamente strumentale alla seconda: “perché non da un senso alla vita delle persone.”. Chi ha visto, in questa opinione solo l’accusa per la mancanza o carenza di un impegno dell’amministrazione in materia di servizi sociali o, principalmente, la figuraccia sulla vicenda della “caritas”, ha sminuito il profondo significato della frase. In quel giudizio, che fa riferimento alla vita delle persone, c’è molto di più. E non a caso è stato usato il termine “senso”, che racchiude in sé coscienza, significato, coerenza e direzione dell’esistenza.
In Giunta, però, la stroncatura vescovile non è stata presa bene. Ma come! Hanno detto in molti; abbiamo tolto la città ai comunisti miscredenti e mangiapreti e veniamo ripagati così!? Abbiamo fatto di Civitanova una città ricca, opulenta, piena di vetrine sfavillanti, di palazzi e di rotonde con annesso spaccio aziendale in una delle quali, oltre al trialone, c’è anche la Madonna. Eccolo il senso che diamo alle persone; che lo gradiscono, tanto da votarci in massa.
D’altra parte si definiscono “gente del fare”, che non ha tempo per parlare di filosofia. Proprio in questi giorni, infatti, si è saputo che nella zona tecnico distributiva è prevista l’imminente nascita di un numero imprecisato di altri centri commerciali medio-grandi e del colosso assoluto di 35 mila mq.. Contemporaneamente c’è stato il boom di domande per la misera social card comunale, che dovrebbe servire per i “poveri”. Da una parte la premesse al consumismo più sfrenato e, dall’altra, la carità pelosa ad una parte dei cittadini. Qual è il “senso” di tutto ciò? Mi pare sia questa la cartina di tornasole che certifica la malattia di questa città che, con questi medici, diventerà cronica