Un’incontro interessante e partecipato quello a Civitanova dell’Anffas che in occasione del quinto anniversario dell’apertura della Casa Famiglia “Dopo di Noi”, ha organizzato una tavola rotonda sul tema “il Bene comune e la Famiglia”. Ad introdurre i lavori Sergio Ardito, vice presidente dell’ Associazione a Civitanova, il quale ha sottolineato come l’Anffas sia una delle realtà più belle di Civitanova, dove famiglie e operatori danno vita ad una comunità in grado di dare risposte a bisogni e disagi che altrimenti sarebbero destinati a rimanere inascoltati. L’Anffas -Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale- operante sul territorio da 50 anni è a Civitanova un punto di riferimento. Particolarmente interessante è stata la relazione del professor Roberto Mancini dell’Università di Macerata, il quale ha sottolineato la necessità di mettere la persona al centro dell’ interesse per costruire una convivenza fatta di condivisione. “In una società dove i diritti individuali vengono spesso stritolati e dove la logica prevalente è quella del denaro e del consumo è necessario -ha sostenuto Mancini- promuovere il cambiamento riconoscendo e privilegiando il bene comune attraverso l’attivazione di dinamiche di condivisione. Bisogna risvegliare le coscienze e riconoscere la dignità delle persone in quanto tali; relazionarsi in maniera positiva con l’altro; leggere le contraddizioni in cui ci muoviamo a Civitanova rivolgendoci ai giovani in maniera diversa. Non si può rendere il loro cammino difficile e tortuoso spesso senza prospettive facendoli crescere senza riferimenti positivi e poi accusarli di essere “apatici e lontani”. Una società non può crescere nella paura, nell’avidità, nell’indifferenza ma deve farlo nella fiducia e nella solidarietà”. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate all’assessore regionale alla Famiglia Luca Marconi il quale ha evidenziato la necessità di reperire maggiori risorse per il sociale. Anche in un periodo critico come l’attuale non si può tagliare indiscriminatamente e andare a colpire un settore, quello del sociale già messo a dura prova e le cui risorse sono di molto sproporzionate rispetto ad altri settori come ad esempio quello della spesa sanitaria.