A CIVITANOVA, LA “BICICLETTA SELVAGGIA” E’ FIGLIA DELLA MANCANZA DI UNA POLITICA SULLA MOBILITA’

auto-marcipiapiedi“Si parla e straparla di Biciclette selvagge lungo il Corso. Una pessima abitudine che si è estesa e rafforzata per mancanza di controlli veri e funzionanti da parte del corpo dei Vigili Urbani. Il problema del caos della viabilità è figlio della mancanza di una politica cittadina sulla Mobilità”. Ad intervenire nel dibattito che in questi giorni sta animando Civitanova dove è facile vedere pedoni che utilizzano la pista ciclabile per passeggiare e ciclisti che al contrario si destreggiano sui marciapiedi, è l’associazione ambientalista Citt@verde secondo cui le strade urbane del Centro sarebbero delle vere macchine da soldi immediati e liquidi con la sosta a pagamento largamente appaltata per anni a società private. “Eppure -scrivono da Citt@verde- la qualità pessima dell’aria certificata anche dall’ Ecozona avrebbe dovuto consigliare alla Giunta Mobili e all’assessore all’Ambiente (?) Nicoletti che le “non strade” del centro potevano essere dotate di Piste Ciclabili Urbane; che un lato delle grandi strade dello shopping cittadino poteva essere riservato a corsia preferenziale per i bus urbani dell’Atac; che i marciapiedi e Corso in stile minimalista ma dal costo milionario potevano ospitare un arredo urbano di qualità; che la Piazza Centrale non può essere un misto fra parcheggio e spazio per ogni sorta di mercatino o contemporaneamente luogo per spettacoli. A quanto pare è questo che vogliono una gran parte dei commercianti del Centro i quali sembra che abbiano imposto una loro originale ma inquinante egemonia sulla Mobilità possibile. Questo è solo un incipit di un discorso più complessivo di una strategia per riqualificare il Centro Urbano. Allora discutiamo di bicicletta selvaggia che non va permessa ma discutiamo anche di bicicletta vietata in Centro Urbano. La città delle biciclette che fino agli anni 70 era Civitanova, sta diventando la città dello smog, dei SUV parcheggiati sui marciapiedi e appunto di Bicicletta Vietata”.

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