USURA, ARRESTATO D’AGOSTINO DEL CLAN CASALESI

Ha cercato di depistare le indagini e continuare a gestire alberghi, night e bar che gli erano stati sequestrati per ordine del gip, Francesco D’Agostino, 50 anni, uomo del clan dei Casalesi domiciliato a Rimini e attivo fra Marche e Romagna: per questo, su ordine della magistratura riminese, è finito agli arresti domiciliari. Un provvedimento che gli è stato notificato dagli agenti del Nucleo di polizia
tributaria della Guardia di finanza di Pesaro. L’inchiesta è la stessa che ai primi di marzo ha portato al
sequestro di quote societarie e conti correnti per 22,5 milioni di euro, frutto di un vasto giro di usura ai danni di imprenditori alberghieri della riviera in difficoltà finanziarie. Due mesi fa, le Fiamme gialle avevano posto sotto sequestro le quote di otto società riconducibili a D’Agostino o a suoi complici: società titolari del night ‘Lady Godiva’ di Rimini (quello sotto il Grand Hotel), dell’Hotel Rex e dello Splendid di Gabicce, e di altre strutture. Secondo l’accusa, nonostante tutte le attività fossero state affidate dal giudice ad un amministratore giudiziario, D’Agostino avrebbe ripetutamente invitato i dipendenti a rivolgersi a lui, perché nulla sarebbe cambiato, così diceva, nella gestione di night e alberghi. “Sistemeremo i fatti in un
modo o nell’altro”, diceva. Fra le vittime dell’usuraio, imprenditori di Marche, Emilia Romagna, Repubblica di San Marino e Campania.

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