“UNA VENDETTA PAGATA CON I SOLDI DEL COMUNE”

fucchiDi Emanuele Trementozzi

Che la pubblicazione del primo numero de “ I quaderni della Biblioteca ” riportasse in auge vecchi rancori era scontato. Tempo fa, Biblioteca Comunale e Centro Studi Civitanovesi, sono stati protagonisti di una querelle sull’appartenenza del marchio “ Civitanova. Immagini e storie ”; andata avanti per vie legali sembra con un nulla di fatto e l’assegnazione del marchio al CSC. Ma adesso la pubblicazione di una nuova collana da parte dell’Amministrazione fa discutere nuovamente e Sergio Fucchi, membro del CSC lascia i suoi pensieri su facebook senza nascondere il suo disappunto. Importante sottolineare come la seguente presa di posizione non sia sposata ufficialmente dal CSC, ma trattasi di pensieri personali di Fucchi e, ancora non è noto, se il CSC intenda sposarli in seguito o dissociarsi. Di seguito l’intervento riportato sul social netwoork.

“Il primo numero de  “I quaderni della Biblioteca” presentato domenica 6 febbraio al teatro Annibal Caro di Civitanova Alta e dedicato al centenario di Villa Conti è costato alla collettività civitanovese la somma di euro 8.299,20 + euro 1.161,12 destinati al curatore del volume, la dott.ssa Tramannoni: delibera della Giunta Comunale n. 602 del 21/12/2010.
 In totale euro 9.460,32 per una tiratura di 1.000 copie. Il volume, che contiene anche uno scritto dell’arch. Pipponzi basato sulla sua tesi di laurea, però, non è gratuito, ma viene venduto a 15 euro a copia. Solo in occasione della presentazione del 6 febbraio è stato fatto uno sconto di 5 euro.  Non male per un libro che a detta della Sig.ra Bruni e ribadita dall’arch. Pipponzi nel libro, inizia una nuova serie di pubblicazioni destinate a “sostituire” la storica collana “Civitanova. Immagini e Storie”, da sempre distribuita gratuitamente e di cui domenica sera è stata decretata la fine. Peccato però che questi signori non hanno alcun titolo per fare certe affermazioni, non avendo contribuito a creare tale prestigiosa collana nel lontano 1987, né titolo legale per disporne in quanto il marchio editoriale è stato assegnato dall’U.I.B.M. (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) al Centro Studi Civitanovesi, che sin dall’inizio della collana ne ha editato tutti i contenuti; mentre il Comune di Civitanova Marche e la Biblioteca Comunale sono stati solo sponsor (di quasi tutte le edizioni) e/o patrocinanti.  L’arch. Pipponzi, inoltre, come Presidente di un Servizio Comunale, la Biblioteca Silvio Zavatti ed anche a titolo personale, si è presa un’altra e ben più grave libertà: utilizzare il primo risvolto di copertina di questo nuovo, prestigioso e costoso volume per ottenere quella rivalsa che aveva invano inseguito lo scorso anno nei confronti del Centro Studi Civitanovesi, quando convinse il Sindaco che bisognava intraprendere un’azione legale nei confronti del Centro Studi Civitanovesi e in particolar modo del suo Presidente, il dott. Alvse Manni. Le cronache giornalistiche locali dello scorso anno e l’assoluto silenzio che da settembre ne seguì hanno di fatto dimostrato la completa infondatezza di ogni accusa e recriminazione. Ma l’arch. Pipponzi non si è dato per vinto e con un abile colpo di coda, suppongo del tutto inaspettato anche per il Consiglio di Biblioteca, che mi auguro non abbia avallato un simile improprio utilizzo delle risorse pubbliche, ha inserito nel primo risvolto di copertina una nota fortemente polemica che rasenta la calunnia ma che non difetta di mistificazione. Questo volume inaugura la nuova collana Quaderni della Biblioteca, a seguito della definitiva chiusura della precedente Civitanova. Immagini e storie, considerata patrimonio collettivo dal 1987, anno della sua prima pubblicazione, al n. 13 del 2009 (dal titolo Al tempo di Adriano. Correva l’anno 1908 alla Cecchetti). Ciò a causa di paradossali vicende che hanno coinvolto la Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti” e l’ex Centro Studi Civitanovesi. Al contempo, il Consiglio della Biblioteca disconosce i numeri di Civitanova, Immagini e storie a partire dal n. 14, quest’ultimo impropriamente pubblicato da un’associazione che, per sua stessa volontà, è divenuta indipendente dalla Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti”, avendone però usurpato indebitamente un titolo che non le appartiene in nome di vacui presupposti che hanno offeso la storia di questa importante collana. Si apre così una nuova stagione con l’auspicio di offrire alla città un ampio servizio culture, stimolando manifestazioni di espressività genuina e incontaminata da inopportune propagande personalistiche fini a se stesse e accogliendo coloro che, umilmente, perseguono la ricerca autentica in nome del ‘sapere’ quale fine unico, vero ed eterno. Una vendetta pagata con i soldi di tutti noi: una simile caduta di stile non doveva comparire nel primo numero di una nuova pubblicazione della Biblioteca Comunale. Ma al cuor non si comanda, specialmente quando si utilizzano soldi altrui…pardon, pubblici. ”. Questo il commento finale di Fucchi, andato giù duro e senza paura di essere smentito. La certezze è che la battaglia è appena ricominciata e susseguiranno a catena gli interventi degli altri protagonisti

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