Si è svolta sabato 4 giugno, nel Centro Civico Risorgimento di Civitanova, la presentazione del libro “La prima goccia”, editore Zefiro, con la presenza di Francesco Moglianesi ed il collegamento Skype da Stoccolma di Musa Darboe, autori a quattro mani del testo.
Marinella Corallini ha dato l’avvio alla serata richiamando l’importanza di narrare, di raccontare i propri vissuti, la propria vita, ciò lenisce i propri dolori, dà il giusto equilibrio alle gioie. Diventa pedagogico, terapeutico, autoanalitico ed introspettivo, lasciando traccia di sé per sé e per gli altri.
La serata è stata un equilibrio tra riflessione e ricordo in un romanzo autobiografico e di formazione, di integrazione e di accoglienza, di famiglia e di amore, di orizzonti sempre nuovi ed aperti.
Il primo ricordo, sorpresa per Musa, è stato il richiamo da parte della professoressa Lidia Iezzi alla scuola degli adulti di Fermo. Un vero coinvolgimento emotivo!
Domande, risposte, ricordi, vissuti, spiegazioni hanno tenuto i presenti attenti e partecipi, attratti da Francesco e da Musa.
La testimonianza diretta di Francesco Curtosi di P. S. Elpidio, la cui famiglia, quella della cognata Marina, della suocera nonna Linda hanno adottato con un’azione controcorrente, “sovversiva” Musa. Ha rappresentato una vera e propria figliolanza senza nascita biologica e senza confini.
Il libro, come ha detto Marinella Corallini, può essere delineato nei nuclei essenziali: la comunità d’origine, Manduar, il viaggio da migrante di Musa, la permanenza a Fermo, il ritorno in patria da passeggero, l’apertura verso nuovi orizzonti.
Il romanzo “La prima goccia” tradotto in inglese, ha affermato l’editore Carlo Pagliacci, può essere portato in Gambia, perché la storia di Musa dona speranza, come la stagione delle piogge che bagna la terra con la promessa della vita. Speranza e positività di cui abbiamo tutti bisogno.
Applausi scroscianti, lodevoli commenti, intime emozioni salutano i protagonisti della serata.
