UN AFFETTUOSO RICORDO DI ANDREA BIANCUCCI

Quando sabato 26 maggio nella chiesa di S.Gabriele dell’Addolarata, il ben noto luogo di fede di via Friuli della nostra città, inizierà alle 18,30 una messa nel ricordo di Andrea Biancucci, scomparso vent’anni fa all’età di 33 anni, la commozione profonda non sarà solo dei familiari, ma di quanti hanno conosciuto e stimato lo scomparso, la cui morte è avvolta da un alone di dolorosa inspiegabilità. Un’occasione di preghiera che testimonierà quanto è ancora vivo il ricordo di Andrea, la cui figura, la giovinezza, emergono in una breve testimonianza che abbiamo chiesto ai familiari e che riportiamo con piacere.
“ Cos’è successo è un po’ difficile da dire, posso provare – riferisce con amabilità la sorella Silvia – a raccontare la persona, ma soprattutto la mancanza: classico fulmine a ciel sereno, questa è stata la tua perdita. Un’improvvisa e devastante notizia, che ha cambiato irrimediabilmente il futuro. Tu, una persona sempre pronta ad aiutare il prossimo in difficoltà. Tu, la cui frase più ricorrente era: «e che problema c’è? Si risolve! ».
Abbiamo sentito tutto l’affetto che hai donato in vita tua, nell’abbraccio amorevole di tutte quelle persone che si sono strette al nostro dolore. Hai lasciato un vuoto, una cicatrice profonda, un dubbio.
Ma resta vivo il ricordo di te Andrea, della tua solidità, della tua curiosità, del tuo darti sempre da fare instancabilmente. Eri il perno saldo della nostra famiglia, attorno al quale tutto ruota e tutto funziona; abbiamo dovuto funzionare senza di te, inesorabilmente giorno dopo giorno, imparando sulla nostra pelle che le difficoltà davvero ti rinforzano. Il tempo che è passato da allora, venti anni, sembrano incredibilmente tanti se li scrivi su un foglio di carta sembrano una vita, ma poi quando riaffiorano le emozioni si sente forte e straziante il dolore, e allora senti che non è passato neanche un giorno. Il ricordo è tutto quello che abbiamo ora, ed è questo che vogliamo fare: ricordarti e tenerti stretto nei nostri cuori. La tua famiglia”.
Impossibile aggiungere un commento a questa tenerissima riflessione, se non una parola di conforto che la fede trasmette ai credenti e cioè che: “nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta” .

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