…TENGO FAMIGLIA…

image52I falchetti, il nuovo che avanza, la pitonessa, gli alfaniani, i leopoldeschi. Non è uno zoo, anche se i nomi ben si prestano a suggerire scenari che con la politica hanno poco a che fare e che stuzzicano la fantasia e la goliardia. Bensì trattasi del nuovo quadro politico che in queste ora, anche a livello locale si sta conformando. Una forma che ancora non si è capito bene quale sia, ma che cerca di adeguarsi allo standard nazionale. “Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente”, diceva il proverbio cinese e nuovi rampanti politici e politicanti sono pronti a tuffarsi per approfittare delle opportunità che potrebbero presentarsi al di la di quello che hanno detto e fatto l’importante e’ salire sul carro dei vincenti che ti danno nuove speranze per rimanere a galla. E se qualcuno, parlando dei falchetti, ha pensato agli abitanti di Civitanova alta, in realtà il falchetto per eccellenza del centro destra, il sempreverde Ottavino Brini preferisce ricollocarsi tra i fedelissimi di Maurizio Lupi. Ha retto il coordinamento del Pdl anche quando quel partito esisteva solo sulla carta, scosso dal delfino Alfano e ora con destrezza si posiziona tra i fedelissimi “lupacchiotti” marchigiani. Lo segue a ruota anche Erminio Marinelli, civico, poi Pdl in regione, poi di nuovo civico e ora con Lupi di ritorno Lui che in mondo visione, quando era candidato alla Regione giuro’ solennemente fedelta’ al grande capo Berlusconi. Un valzer di casacche e camicie (quelle azzurre di Forza Italia) che cerca una collocazione. Non sia mai che si crei una nuova casta: quella degli esodati della politica. E spostandosi verso sinistra le cose non cambiano di molto: i ferventi bersaniani del Pd folgorati sulla via di Firenze dal “nuovo” il “rinnovamento” portato da Matteo Renzi, ex presidente della provincia, sindaco di Firenze. E addirittura a Civitanova, dove regna l’abbondanza di correnti, c’è anche una sottocorrente fra i renziani stessi, divisi tra quelli ufficiali e gli oltranzisti che al grido della “Civitanova che sarà” dimenticano di spiegare come e quando sarà o se piuttosto lo slogan rimane uno dei suoi progetti utopici mai realizzati dai tempi della Pistilli con tutti i disastri che la litigiosita’ a sinistra ha comportato. Ma la palma d’oro del “saltafosso”, il primo premio dei cambia casacche spetta a Franco Capponi. Pdl prima, saltato sul carro di Monti nel periodo della crisi di governo, ora “quasi” assessore all’ambiente della giunta Spacca in quanto portavoce, portaborse, tuttofare dell’assessore di centrosinistra Maura Malaspina. Uno che in pratica ha coperto tutto l’arco politico, da destra a sinistra. Ma si può giustificare, in fondo, la vera politica italiana che non cambia mai è il “tengo famiglia”. Un alibi per tutte le stagioni.

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