“SULLA VICENDA DEL NAS E DELLA MENSA SCOLASTICA QUALCUNO MENTE”

“Sulla vicenda NAS e servizio di mensa scolastica qualcuno mente o non fa affatto il proprio dovere.” A sostenerlo il consigliere comunale Pier Paolo Rossi che dopo l’intervento sulla stampa dell’assessore Capponi scrive: “E’ fastidioso lo stridìo delle unghie dell’assessore Capponi sugli specchi. Invece che difendersi beatificando se stessa, l’assessore dovrebbe dire la verità ed essere più accorta nel fare il proprio lavoro e non solo lei a quanto pare. Ma andiamo per ordine.
Quando rassicura le famiglie sul fatto che i rilevamenti dei NAS sono stati immediatamente oggetto delle sue attenzioni chiedendo sanzioni e provvedimenti, probabilmente non comprende che la sua attenzione avrebbe dovuto impegnarla nel controllo ben prima dei rilevamenti dei Carabinieri: l’amministrazione comunale deve controllare in tutto e per tutto il rispetto del rapporto con chi espleta per conto suo un servizio ai propri cittadini. I controlli nella cucina (7 dicembre 2017) e nei refettori sono avvenuti da parte del NAS di Ancona in seguito ad esposti e denunce direttamente alle forze dell’ordine di genitori (5 dicembre e 18 febbraio) e non del Comune che si è attivato solo in seguito come già detto.
Quando dice, “in un’ottica di massima trasparenza”, che ha chiesto ed ottenuto per i genitori visite di accesso alle cucine, come mai in passato era avvenuto, mente. Mente perché chi ha partecipato alle commissioni consiliari per la modifica del Regolamento Comunale del Servizio di refezione scolastica (che avrebbe dovuto essere allegato al bando ma che invece ancora non è stato approvato né dalla commissione né dal consiglio comunale!) sa benissimo che soprattutto dai consiglieri di minoranza, e dal consigliere di maggioranza Garbuglia, c’è stata la pretesa di inserire nel regolamento stesso la possibilità per i genitori dell’ispezione alle cucina, proprio contro il volere iniziale della stessa Capponi che sosteneva la possibilità di controllo solo ed esclusivamente da parte degli enti preposti (ASUR, NAS, etc.): la stessa tesi infondata e diffusa che non ha permesso controlli diretti neanche negli anni precedenti.
Mente anche e soprattutto quando, in nome della stessa inflazionata trasparenza di cui sopra, dice che è stata l’Amministrazione stessa a dare la notizia del verbale dei NAS: mente perché, a prescindere dalla reticenza con cui il verbale dei Carabinieri, trasmesso al comune il 29 dicembre, viene palesato al Comitato Mensa solo il 4 aprile, la stessa rivelazione avviene solo a seguito di una discussione sul dimensionamento della cucina stimolata dal sottoscritto quella sera stessa e solo dopo che il sottoscritto aveva lasciato la riunione. Se non avesse il sottoscritto introdotto l’argomento in quella sede per quanto altro tempo l’assessore ci avrebbe tenuto nascosto il verbale?
Mente anche quando dice ha richiamato l’azienda che espleta il servizio mensa a tutte le sue responsabilità di carattere contrattuale e di legge: allora perché a seguito di un accesso agli atti del sottoscritto il suo settore non ha fornito il contratto di affitto della cucina che l’azienda doveva consegnare obbligatoriamente al comune, secondo i termini del bando, entro trenta giorni dall’assegnazione del servizio? Dov’è il contratto di affitto della cucina? Indipendentemente dalle amministrazioni che si sono succedute è questo il controllo da parte del Comune?
Non so se sia reticenza, sbadataggine o altro invece l’affermazione convinta dell’assessore Capponi sul dimensionamento minimo della cucina. L’assessore dice che la metratura non è elencata negli standard di legge né è un requisito minimo quindi non obbligatoriamente da inserire nel bando come confermato da un parere del Sian dell’Asur. Pur confermando che non ci sono leggi o normative in merito al preciso dimensionamento delle cucine ricordo però all’assessore Capponi, ed anche a chi ha redatto il parere che la stessa cita, che proprio dal sito internet dell’Asur Marche – Area Vasta n.3 è facilmente scaricabile un documento, abbastanza recente peraltro (2011), che fornisce prescrizioni definite dai Servizi del Dipartimento di Prevenzione della Zona Territoriale 8 per l’applicazione delle normative vigenti in materia di requisiti igienico sanitari e di sicurezza dei fabbricati destinati o da destinarsi ad attività lavorative comprese quelle di servizio; il documento, al capitolo 17, che cita lo stesso Regolamento CE 852/2004 citato nel parere dell’Asur, al termine del paragrafo “Locali per la preparazione, lavorazione o trasformazione dei prodotti alimentari (esclusi i locali adibiti a mensa e quelli costituiti da strutture mobili e/o temporanee) vi è in bella mostra una tabella che indica chiaramente i rapporti tra superficie della cucina ed il numero di pasti: beh, per un numero di pasti compresi tra 1001 e 1500 il dimensionamento della cucina deve essere da un minimo di 271 a 350 mq.
E non 37,05 come quella del nostro servizio di refezione scolastica! Allora che facciamo, lo modifichiamo il nuovo bando ora?
Concludo ricordando alla poco accorta Capponi, che si chiede come mai da ex presidente della commissione lavori pubblici ed ex componente della commissione urbanistica io non abbia provveduto prima a tale mancanza, che il settore lavori pubblici e l’urbanistica poco ci azzeccano con il servizio di refezione scolastica, di cui mi posso occupare invece ora; oppure ci vuol far credere che lei da assessore ai ervizi sociali si occupa anche di cultura, turismo e bilancio? Piuttosto la Capponi concentri i propri interessi su ciò che le compete e cerchi di capire perché il responsabile della All Food ha dichiarato che in quella cucina fanno solo cottura per esempio o che se vinceranno la nuova gara amplieranno la cucina, quando sa benissimo che la disponibilità della cucina, con tanto di descrizione delle caratteristiche, deve essere dimostrata in fase di gara e non dopo!
Tutto ciò – conclude Rossi – lascia molto perplessi cittadini, genitori e controllori dei controllori.

RESTO DEL CARLINO
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