SULLA TELEFONATA DI RADIO 105 INTERVIENE MIRELLA FRANCO, “LA DISABILITÀ NON DEVE ESSERE USATA COME UNA FOGLIA DI FICO, NEMMENO DAL SINDACO”

Il consigliere comunale Mirella Franco interviene in merito alle presunte offese rivolte da Radio 105 “nei confronti di una persona disabile”. Una telefonata sulle luminarie falliche civitanovesi i cui toni non sono piaciuti al Sindaco Ciarapica che ha replicato puntando il dito sui conduttori radiofonici che a suo dire si sarebbero comportati in modo poco rispettoso nei confronti della persona che ha risposto al telefono.

“Il Sindaco Ciarapica attacca lo Zoo di Radio 105 e (leggo dal titolo del Corriere) lo accusa di Bullismo contro un disabile” scrive la Franco in un comunicato stampa.

“A prescindere dal buon gusto e dall’opportunità di usare o no toni graffianti, questione nella quale non entro, chi ha telefonato in Comune non poteva di certo essere a conoscenza, al momento della telefonata, che dall’altra parte del telefono ci fosse ‘una persona disabile’; questa informazione l’ha ricevuta solo successivamente, tanto lui quanto altri, e proprio dal Sindaco.

Ciarapica avrebbe fatto bene a limitarsi, eventualmente, a difendere ‘in toto’ la reputazione dei dipendenti comunali, se reputava che questa ne avesse tratto un danno; difesa che sarebbe stata, dal mio punto di vista, più che legittima, dal momento che è ingiusto coinvolgere i dipendenti in questa storia delle ‘singolari’ luminarie 2017 nella quale essi, credo, proprio non abbiano alcuna responsabilità. Ma il Sindaco va oltre il consentito e, forse, anche il lecito; entra a fornire particolari, rendendo di pubblico dominio che al telefono c’era “una persona disabile”. Innanzitutto, vorrei invitare chiunque ad evitare l’uso del termine ‘persona disabile’, sostituendolo con quello di ‘Persona con disabilità”. Se per qualcuno può sembrare un cavillo, faccio presente che non lo è affatto: le parole hanno un peso e l’utilizzo di persona disabile dà l’esatta misura della sensibilità che si ha verso il problema. La disabilità non può e non deve rappresentare la visione totale che si ha della persona, al punto da definire come aggettivo la persona stessa! Nessuna persona è disabile, ma semmai è costretta a convivere quotidianamente con una disabilità. Grave già questo in sé!

Se chi era al telefono non poteva conoscere le condizioni fisiche, psichiche o sensoriali dell’interlocutore, CHI ha violato dati sensibili, rendendoli palesi a tutti e mancando con ciò di rispetto nei confronti del malcapitato, è stato proprio il Sindaco, che ha dimostrato una superficialità tanto grave da apparire strumentale. La Disabilità non può diventare la foglia di fico dietro la quale pararsi e non può essere strumentalizzata da nessuno, meno che mai dal Sindaco.

Mi auguro – conclude la Franco – che ciò che il Sindaco e questa Amministrazione volessero mettere in pratica per riparare un errore non superi, in conseguenze, l’errore stesso. Consiglio il Sindaco di limitarsi a rispondere (o non rispondere, se gli aggrada) nel merito delle cose, ma di evitare di violare la privacy delle persone.”

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