SALVATORE PAROLISI…UNA GIORNATA INIZIATA TROPPO PRESTO

senza-titolo-11Il 20 aprile scorso, Salvatore Parolisi, per il quale la procura di Ascoli ha richiesto l’arresto per omicidio volontario aggravato della moglie Melania Rea, uscì di casa alle 5 del mattino, non alle 6.30 come era solito fare. A raccontare questo particolare ai carabinieri ascolani è stato Raffaele Paciolla, l’uomo al quale Parolisi si rivolse per farsi aiutare nelle prime ricerche della moglie, la persona che, in quei giorni, ospitava in casa il caporalmaggiore. Questo particolare getta una luce agghiacciante sull’evidenza dei fatti: il corpo di Melania martoriato da colpi inferti dopo la morte, con un’arma diversa da quella con la quale è stato commesso l’omicidio ed a parecchie ore di distanza dall’accaduto. In prossimità del ritrovamento del cadavere, che ricordiamo è stato rinvenuto nel primo pomeriggio del 20 aprile. Parla di Salvatore Parolisi, che le analisi del Professor Tagliabracci pongono sulla scena del crimine il 18 aprile, quell’ultimo bacio. Un gesto che non appare più come un atto d’amore, ma come un sigillo di morte. Un contatto avvenuto nel momento stesso dell’aggressione, con Parolisi che tentava di tappare la bocca alla donna (secondo l’accusa). Perentorio il referto delle due autopsie, che evidenzia le tracce di dna ritrovate sulle gengive di Melania. Tracce di Parolisi, che oggi torna al lavoro alla Caserma Clementi, dopo aver passato il fine settimana con la piccola Vittoria a Frattamaggiore e dopo aver ripreso l’auto, sulla quale i Ris di Roma non hanno rilevato tracce biologiche significative ai fini dell’inchiesta. Si attende in queste ore la decisione del Gip.

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