Ancora riscontri dei nuovi esami di laboratorio richiesti dai carabinieri del nucleo operativo di Civitanova Marche al Raggruppamento Investigazione Scientifiche di Roma, per episodi criminosi “datati” che all’epoca non avevano dato esiti. Dopo il caso di estorsione del 2001, svelato la settimana scorsa, questa volta gli esami tecnico scientifici hanno scoperto un furto con scasso di una cassaforte all’interno di una casa di cura del litorale maceratese (l’istituto santo stefano), che era avvenuto nel lontano dicembre 2000. Il nucleo operativo di Via Carnia aveva estrapolato, sulla cassaforte, una porzione di impronta papillare che, 10 anni fa, non si rivelava sufficiente a comparazioni. La sezione impronte del RACIS dell’Arma di Roma, che oggi ha potuto esaltare le “minuzie corrispondenti” dell’impronta del pollice e poterla comparare con il sistema AFIS, ha scoperto che apparteneva ad un pluripregiudicato serbo. Anche in questo caso, la nuova richiesta di accertamenti tecnici ha condotto i militari della compagnia civitanovese verso l’identificazione di un caso di furto con scasso ormai archiviato. Il serbo è stato deferito alla Procura del capoluogo maceratese.