ROSATI, “BASTA CON LA GESTIONE PADRONALE DELLA COSA PUBBLICA”

“Azienda Teatri senza cultura della trasparenza e del rispetto istituzionale e senza neanche il protocollo (unico caso in Italia) sulla gestione degli accrediti.” Non usa mezzi termini il consigliere comunale del PD Yuri Rosati che aggiunge:  “attendo da mesi la consegna, finora negata, degli atti relativi agli ingressi agli spettacoli estivi all’arena del Varco, copia dei borderò come di diritto mi spettano. Oggi si apre il caso Rossini e la giustificazione data dalla presidente Centioni è la dimostrazione che è venuto il momento di dire basta alla distribuzione di biglietti gratuiti a politici e loro parenti. Porteremo in consiglio la richiesta di cancellare questa pratica nei teatri comunali, modus operandi introdotto dalla destra, perché la vicenda degli accrediti ad amministratori e consiglieri di maggioranza, ufficializzato attraverso una surreale mail dell’azienda Teatri, e la successiva difesa d’ufficio della presidente Centioni, svelano la logica del privilegio. Dice Centioni che per quattro spettacoli non c’erano disponibilità gratuite per tutti i consiglieri (tutti? Entrano tutti normalmente gratis?) e che ha deciso “la turnazione partendo dai gruppi di consiglieri di maggioranza e cambiando il loro nome di volta in volta”. Quindi la presidente ha pensato prima a far accomodare il centro destra mentre agli esponenti di minoranza è stata inviata una mail per informarli che loro dovevano pagare se desideravano entrare, accomodandosi però dopo la decima fila. Tutto questo – prosegue Rosati – racconta di una classe dirigente senza alcuna consapevolezza di operare dentro strutture pubbliche e con il denaro pubblico e la mentalità dello scrocco va a braccetto con il pensiero che tutto è ‘roba nostra’ perché hanno vinto le elezioni. Che vergogna. Si tengano gli accrediti. Paghiamo per entrare e proporremo che questo sconcio uso dei biglietti omaggio finisca e che al botteghino consiglieri e assessori paghino per entrare.” Rosati conclude:” basta con la gestione padronale della cosa pubblica che porta i vertici dei Teatri a negare ai consiglieri anche copia degli atti (così come prevede la legge sulla trasparenza e l’accesso) per verificare come gli incassi e gli accrediti vengono gestiti. Sono mesi che il direttore dei Teatri si rifiuta di consegnare al sottoscritto la copia dei documenti relativi ai borderò degli spettacoli estivi. Si è alzato un muro per evidente allergia al controllo e alla trasparenza da parte di chi, invece, dovrebbe rendicontare fino all’ultimo centesimo di euro che gestisce perché sono soldi dei civitanovesi.”

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