RIAPERTURA DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO A MONSAMPIETRO MORICO

S.E. Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo Metropolita di Fermo e Don Olivio Medori Parroco della Parrocchia dei SS. Pietro Apostolo e Antonio Abate di Monsampietro Morico sono lieti di invitare la comunità a festeggiare la conclusione dei lavori di miglioramento sismico ed interventi di restauro necessari a seguito dei danni subiti in occasione del sisma del 2016 nella chiesa di San Francesco in Monsampietro Morico.
Un attento lavoro di consolidamento e restauro è stato possibile grazie ai fondi derivanti dall’Ordinanza Commissariale n°105 del 17 settembre 2020 nella quale era incluso e finanziato – appunto – l’intervento sulla Chiesa di San Francesco – ID Ord. n.366 ID Reg. n.183 del piano di Opere di miglioramento sismico ed interventi locali finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 Agosto 2016.
L’Arcidiocesi di Fermo, in qualità di Ente Attuatore, ha proceduto nell’intervento il cui progetto è stato redatto dall’Arch. Francesco Nunzi e dall’Ing. Franco Anselmi che hanno ricoperto anche l’incarico di Direttore dei lavori; Collaudatrice è l’Arch. Dania Cataldi; i lavori sono stati eseguiti dalla Ditta I.E.S dei F.lli Mammarella di Vacri (CH); Responsabile tecnico della procedura: Geom. Demetrio Catalini. L’intervento è stato interamente finanziato grazie all’Ordinanza 105 del 17.09.2020 per un importo pari a € 374.236,51 + IVA.
Un ringraziamento particolare va indirizzato alla Sindaca di Monsampietro Morico Avv. Romina Gualtieri, che in questi anni si è spesa con incessante impegno e dedizione affinché questo come altri interventi potessero realizzarsi ed essere restituiti alla comunità tutta.
L’intervento, finalizzato a consolidare l’edificio, ha riparato i danni, rispristinando e migliorando la chiesa cosi da risolvere le maggiori criticità strutturali.
Le chiese, anche con la loro architettura, raccolgono e raccontano l’identità dei nostri territori, delle persone che, di secolo in secolo, partecipano di una storia che il tempo arricchisce continuamente di nuovi elementi che silenziosamente entrano a far parte integrante della vita di ciascuno di noi. L’esperienza drammatica del sisma ha permesso di riflettere sull’essere comunità, sugli spazi che troppo spesso diamo per scontati e dovuti ma che diventano così importanti e significativi e che, per questo, è fondamentale restituire alla comunità. Si auspica una rinnovata attenzione e sensibilità da parte di tutti perché questo patrimonio cosi faticosamente recuperato sia custodito con attenzione ed amorevolezza.

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