Scorgere tra la rosa attuale della Civitanovese è come avventurarsi in un campo di guerra dopo un bombardamento nemico. Il paragone sembra esagerato, ma andando a contare i reduci rossoblù a disposizione per domenica sembra davvero di non uscire mai dalla situazione di emergenza. Mancherà Mandorino squalificato, dopo l’espulsione di Cesenatico. A questi vanno aggiunti Orlando, postumi della ricaduta influenzale; Lazzarini, affaticamento muscolare; Noschese e Rachini, ancora allettati; Serantoni ancora lontano dal campo per lo strappo inguinale; Genoese, infiammazione tendinea; Tidei, postumi della gran botta di domenica scorsa con costola leggermente incrinata. In dubbio Paniccià, anche lui postumi dell’influenza ma con la speranza che possa recuperare. Una situazione grottesca che si prolunga da mesi e cui mister Morganti non può far altro che contrapporre una preghiera da rivolgere alla dea bendata perché torni a bussare alla porta civitanovese. Uniche notizie positive il recupero dal primo minuto di Buonaventura, rientrato in campo a Cesenatico dopo quasi due mesi di inattività causa infortunio e il tesseramento di Osagiede, 18 anni compiuti e quindi arruolabile alla causa ufficialmente. Avversario di turno il Real Rimini distante due punti e in piena corsa play off, quindi una concorrente diretta da affrontare con grande carattere. La rosa falcidiata deve fra tirare fuori quel qualcosa in più che sopperisca le assenze e l’apporto dei tifosi sarà fondamentale, soprattutto dopo le quattro sberle in terra romagnola che ancora risuonano nelle orecchie. Certo che l’affrontare una squadra così attrezzata in codeste condizioni è quanto meno complicato, ma la forza del gruppo caratterizzante la gestione Morganti lascia presagire un pomeriggio all’ultimo sangue.
Di Emanuele Trementozzi