PRIMO MAGGIO. UNA FESTA PER POCHI

Va forse scemando la partecipazione delle persone alla manifestazione del 1° maggio e difatti l’odierna cerimonia organizzata nella nostra città non ha ottenuto una presenza soddisfacente e non crediamo, come è stato detto da qualche televisione, che la defaillance è da mettere in relazione alla festa nazionale di Bologna dove le strutture sindacali hanno partecipato numerose. Forse qualche manifesto in più sulla manifestazione poteva costituire un maggiore mezzo di richiamo, ma molto probabilmente è accaduto quanto abbiamo accennato all’inizio sulla disaffezione della cerimonia.
Programma, comunque, rigorosamente rispettato alla presenza delle autorità militari delle compagnie dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Commissariato, che ha avuto inizio attorno alle 9,45 con il raduno nella piazza principale e che poi ha avuto momenti di solennità e deposizione di corone dinanzi la sede ATAC della Città Alta, nel parco pubblico dedicato ai “Caduti sul lavoro dell’impresa Cecchetti” e nel piazzale del mercato ittico dove è stata deposta una corona di alloro di fianco all’ancora che in un certo qual modo rappresenta un perenne omaggio ai caduti sul mare dal 1940 al 1980, con i nomi, riportati nella foto sottostante, dei caduti riportati in una targa a fianco. Presenti dell’amministrazione comunale il presidente del consiglio Claudio Morresi e l’assessore Barbara Capponi che in pratica ha sostituito il sindaco e indossato la fascia tricolore. Oltre al labaro del Comune, le bandiere della CGIL e dell’ANPI. L’apporto della banda cittadina “Gioventù di San Gabriele”, diretta dal maestro Marco Morlupi è stato, come sempre, efficace.
Dal piazzale del mercato ittico, il corteo, aperto dalla banda, ha quindi raggiunto il vicino piazzale del Lido Cluana dove ci sono stati i previsti interventi.
Il primo a parlare è stato il presidente del consiglio, Morresi, per il quale, dopo il ringraziamento rivolto ai partecipanti, più appropriata sarebbe la definizione del primo maggio “come festa dei lavoratori – ha detto – più che festa del lavoro”. Ha quindi, partendo dalla data di costituzione della festa del primo maggio, il 20 luglio 1889, a Parigi, fatto ampi riferimenti agli aspetti di “sicurezza e insicurezza del lavoro”, ai dati allarmanti degli incidenti e delle morti sul lavoro stesso, concludendo accennando “alla solidarietà nel lavoro soprattetto nei riguardi dei più giovani”.
Anche da parte dell’assessore Capponi il benvenuto a tutti e il ringraziamento a quanti hanno collaborato con la manifestazione, soffermandosi poi sulla “situazione complessa del lavoro” e la necessaria riflessione “sulla tutela del proprio lavoro e il massimo rispetto di quello degli altri”.
Dopo l’intervento dell’assessore Capponi, la banda ha suonato “L’inno dei Lavoratori” e quindi la conclusione è stata del rappresentante della UIL, Manuel Broglia, che a nome delle altre confederazioni CGIL e CISL , in pratica ha esordito mettendo in risalto il principio, affermato nell’odierna manifestazione nazionale di Bologna, che è stato di : “Lavoro, Diritti e Stato Sociale”. Secondo il suo parere, gli aspetti più delicati del lavoro nella nostra Provincia, hanno riguardato la ricostruzione del dopo sisma, mettendo in risalto il ruolo che la nostra città ha avuto in quell’evento, e “ la crisi economica – ha accennato – che non siamo riusciti a lasciare alle spalle”. Da ciò deriva che le Marche da terra di immigrazione è divenuta, per i giovani, terra di migranti”.
Un doveroso ultimo commento sulla giornata su quanto ha poi detto in televisione, il presidente Mattarella, alla cerimonia del Quirinale, accennando efficacemente a “lavoro da creare e i diritti da tutelare”.
Nella foto in alto: la cerimonia dinanzi al Mercato Ittico.
A seguire le foto: i nomi dei Caduti sul mare, il Corteo, le presenze nel piazzale del Lido Cluana, la banda cittadina.
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