POPSOPHIA, I CAPIGRUPPO MICUCCI (PD) E RECCHIONI (LA NUOVA CITTA’) INTERROGANO MOBILI. SEL E COSTAMAGNA NON RISPARMIANO CRITICHE AL FESTIVAL

popsophiaFerragosto “caldo” e non dal punto di vista meteorologico quello del Sindaco Mobili e della sua Amministrazione che all’indomani della conferenza stampa in cui orgogliosamente parlava di Popsophia, si ritrova ora in mano una patata bollente. La notizia infatti che il marchio del festival “Popsophia” è di Ercoli (direttore artistico) ha suscito immediate reazioni. I consiglieri comunali Francesco Micucci e Antonio Recchioni, capigruppo rispettivamente del PD e della Nuova Città hanno presentato al Sindaco una interrogazione in cui chiedono se “Il sindaco e l’amministrazione comunale erano a conoscenza del deposito del marchio Popsophia effettuato da Ercoli? Come è stato possibile impegnare una città intera (scuole, associazioni e enti comunali) con uno sforzo ingente in termini di personale e di costi (in fase di approvazione di bilancio il Sindaco si era espresso con una somma approssimativa di € 400.000) senza avere la garanzia che il marchio fosse registrato a nome del comune di Civitanova Marche, come avviene per esempio con altri festival di Pesaro e Macerata (e come avvenuto tra l’altro per il Festival Tuttingioco il cui marchio è esclusiva della Fondazione Carima), e garantirsi quindi anche per l’avvenire la possibilità di utilizzo di tale format? Quali sono stati i costi effettivamente sostenuti dal comune e dai Teatri di Civitanova per la realizzazione di tale festival culturale?”

Sulla questione interviene anche da Sel: “ Il problema di Popsophia è complesso e va visto con spirito laico e nel merito. Niente di eccezionale se il marchio Popsophia sia di proprietà del dott. Ercoli. Si tratta di un’opera dell’intelletto e come tale chi la inventa la tutela come crede. Altrettanto dicasi del Format del festival. Evidentemente il Direttore artistico Ercoli lo ha presentato al Sindaco e alla Giunta e l’Amministrazione Comunale ha condiviso le scelte e si è impegnata sui costi diretti e indiretti del Festival. Il Sindaco e la Giunta nonché i dirigenti del Comune e dei teatri Comunali non potevano non sapere che il marchio Popsophia era di proprietà del Direttore artistico. Il dato sconcertante è che di queste modalità il Sindaco e la Giunta non hanno informato né la Commissione Consigliare Cultura né -ed era doveroso farlo al di là del formalismo sui poteri della Giunta- il Consiglio Comunale.” Poi proseguono da Sel “Popsophia nonostante la bravura di Curi e l’impegno di Ercoli purtroppo è rimasto imbrigliato all’interno di una rappresentazione che non è riuscita nonostante il grande (troppo grande) impegno finanziario del Comune ad essere immune da quell’epidemia festivaliera dilagante. Esiste anche un problema di visione del territorio e di come il festival poteva e doveva avere un ruolo che andasse aldilà dei nostri confini. Il territorio è una risorsa immensa di cultura, storia, valori e di fervida vita sociale e culturale. Immaginare in questa ottica un coinvolgimento di Comuni a noi vicini era il minimo che si poteva fare. Non averlo fatto da l’idea che la politica e forse il ritorno elettorale da parte della Giunta sia stato molto più forte del ruolo reale che Civitanova ha nel territorio”.

Ivo Costamagna del Psi ha invece scritto una lettera aperta al Sindaco Mobili “Un tempo si diceva che “non si poteva parlare male di Garibaldi”, sembra che oggi, a Civitanova, sia considerato quasi oltraggioso dissintere su qualità e gestione di Popsophia. Lei, Signor Sindaco, so già, me lo “consenta”, che mi risponderà (se mi risponderà) evitando il “merito” delle questioni che tenterò di porle ed utilizzando il solito ritornello della mia… “ricerca di visibilità” come se a Civitanova esistesse qualcuno che non mi conosce. “Ma mi faccia il piacere”, direbbe il grande Totò. Malgrado ciò provo lo stesso a dar voce ai dubbi, agli interrogativi ed anche alle critiche che in tanti, mi creda, si limitano a…”sussurrare”. Cercherò di essere diretto e conciso:

1) la qualità del “Cartellone” non è valutabile soltanto sul personale spessore culturale in alcuni casi, ma solo in alcuni, indiscutibile dei singoli oratori ma dipende da svariate componenti: dal filo conduttore che è stato dato dai “temi” scelti per i diversi eventi settimanali, dalle Rassegne, Mostre ed Intrattenimenti che hanno completato il Cartellone stesso, dalla conduzione e gestione logistico-ambientale sino al reale coinvolgimento di tutte le energie culturali e sociali del nostro territorio. E’ l’insieme di questi ed altri elementi che danno un quadro complessivo e da cui scaturisce un giudizio soddisfacente e la trasformazione di una Manifestazione di reale spessore culturale, come Tuttoingioco, in una sua copia sbiadita di matrice “nazional-popolare”.

2) Mi limito, per il momento, ad un solo esempio e ad una domanda. Perchè si è scelto uno spazio ristretto come il Lido Cluana, per quelli che si sapeva essere i due appuntamenti di maggior richiamo con Massimo Cacciari e Margherita Hack ? Così facendo la “Lectio” dei due è stata costantemente disturbata dallo strepitio di piatti e posate dei commensali del Ristorante. Perchè ?

3) Lei, Signor Sindaco, ha più volte ostentato i “grandi” numeri della partecipazione come se fossero un “marchio di qualità”. Se le cose stessero così i 100.000 (centomila) presenti alla “Notte Bianca” di San Benedetto del Tronto (a cui hanno partecipato anche mio figlio ed i suoi amici e, quindi, lo dico senza alcuna animosità polemica) che cosa dovrebbero farci concludere ? Semplicemente che si tratta di una iniziativa molto ben pubblicizzata con una partecipazione fisiologica per una serata d’estate sulla Costa Adriatica. Lo stesso vale per una Manifestazione come Popsophia che ha scelto di rivolgersi ad un target di pubblico (rispettabile) da… “Buona Domenica” (definizione non mia ma del Consigliere di maggioranza Giorgio Pollastrelli che condivido).

4) Lei, Signor Sindaco, ha sempre omesso, anche nella Conferenza di ieri in Regione, di fornire un Rendiconto dettagliato di Entrate e Uscite dell’intera Manifestazione. So bene che il concetto di “Trasparenza Amministrativa” non è nelle…”corde” della Giunta e di gran parte della sua maggioranza consiliare ma fornire ai cittadini nomi e cifre è un suo dovere per permettere loro di poter esprimere un giudizio informato anche in base al rapporto costi/benefici. Quale cifra hanno versato i singoli “Sponsor” e qual’è stato il costo per il Comune, elenco nominativo con parcelle – emolumenti degli oratori e di tutti i collaboratori, costi, gestioni e “convenzioni” di tutte le Rassegne ed iniziative, questi sono i dati che è suo dovere rendere pubblici, Signor Sindaco. Solo così si potrà dare una valutazione complessiva dell’evento e, dopo il giudizio già espresso sulla scarsa qualità, dire se il “1′ Festival del Contemporaneo” è stato degradato a…. “Sagra Strapaesana”.

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