PIETRO GRASSO, “DIMINUISCE L’ETÀ IN CUI SI ENTRA IN CONTATTO CON LA DROGA

droga“E’ diminuita l’età in cui si entra in contatto con le droghe: un dato drammatico, perché si parla di primi approcci ad 11 anni”. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha espresso così la sua preoccupazione, in un videomessaggio registrato da Sky Tg24 e inviato durante il convegno nazionale della cooperativa sociale Pars, in collaborazione con Acudipa. Oggi, in occasione della giornata mondiale per la lotta alla droga, Grasso ha posto l’attenzione sul dilagare di nuove forme di dipendenze, legate anche al difficile contesto storico in cui ci muoviamo: “C’è un segnale di malessere sociale – ha detto -. Uno dei problemi correlati alla dipendenza è la carenza affettiva nelle relazioni: ecco perché i minori vengono maggiormente colpiti”. Il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, inviando una lettera con i propri auguri, ha spiegato che bisogna “coniugare scienze ed umanità” e che il nostro paese ha “grande tradizione nelle vita di comunità e di servizi pubblici legati ad fenomeno sempre più complesso”. “Un grazie – le conclusioni di Gasparri – a chi, come PARS e Acudipa, cerca di affrontare in modo forte la situazione”.

“Le dipendenze da sostanze stupefacenti, ma anche da comportamenti quali il gioco d’azzardo patologico, hanno fattori molteplici – la riflessione di Giovanni Serpelloni, capo Dipartimento Politiche Antidroga, che ha inviato un intervento al convegno – e spesso tali radici nascono nei primi anni di vita e di relazione, nell’infanzia, per svilupparsi poi nell’adolescenza. In questi anni il Dipartimento, le Regione e la rete dei servizi pubblici e privati italiani hanno però saputo interpretare e far fronte a questa evoluzione del fenomeno”.

Il convegno, dal titolo “CRESCERE FRAGILMENTE, ATTACCAMENTO E NUOVE DIPENDENZE”, ha voluto aprire a tutti l’orizzonte nel quale nascono le nuove dipendenze e orientarsi per creare percorsi fattibili di cura.

“Le famiglie e le persone adulte devono considerare che l’uso di tutte le sostanze stupefacenti è nocivo alla crescita della persona umana – il giudizio di Josè Berdini, responsabile delle comunità terapeutiche della cooperativa PARS -. Tutto deve partire da loro: devono essere capaci di trasmettere ai giovani la promozione della vita, che è la base di ogni azione quotidiana. Quello della droga è un mondo che purtroppo viene spesso dimenticato dai media nazionali, ma che sta cambiando e al contempo crescendo nelle sue diverse forme. Sono nate nuove dipendenze, più sottili ma non per questo meno devastanti: alla droga e all’alcol si sono aggiunti il gioco compulsivo e il mercato del sesso, solo per citare due esempi. Abbiamo nuovi consumatori, sempre più giovani. Ma dal quadro preoccupante possiamo anche trovare una speranza. Questo vogliamo rimarcare con forza durante il convegno: ribadisco, la base di ogni azione deve essere la promozione della persona umana. La cura non può concepirsi prevalentemente come percorso farmacologico o psicologico, per frenare il fenomeno. Queste terapie da sole non bastano: bisogna invece armonizzarle il più possibile con scelte di vita quotidiane, che portino a veri cammini riabilitativi”.

“La droga è lo strumento di asservimento degli uomini – ha detto Giuseppe Mammana, medico psichiatra, presidente di Acudipa – e in questa fase storica si sono affacciate nuove dipendenze che imprigionano. Bisogna essere attenti a tutti i fenomeni che nascono da un punto di vista clinico, educativo e sociale. Quello delle droghe è solo la punta dell’iceberg: è centrale riflettere sul rapporto tra libertà e dipendenze. Il nostro dovere, come professionisti, volontari, operatori, è quello di non creare corporazioni chiuse in finte soluzioni, ma aggiornare le nostre abilità nell’educazione e nella prevenzione”.

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