Sono un po’ meno feroci di quelli che si vedono sui film, ma comunque pericolosi, sia per le persone “se acciuffano un dito lo sbranano”, sia per i pesci che abitano nei laghi. A pescare, con notevole sorpresa, un piranha rosso nei laghetti Mariotti tra Montecosaro e Morrovalle a ridosso della superstrada Macerata-Civitanova, Massimo Iosi, pescatore da una vita, originario di Montecosaro, ma attualmente residente a Monte San Giusto. “Domenica pomeriggio intorno alle 18.30 – racconta – mentre stavo effettuando una battuta di pesca, mi ha abboccato uno strano pesce, mai visto prima, di una lunghezza di circa 30 centimetri. In un primo momento, nonostante i miei anni di esperienza, non avevo ben capito di cosa si trattasse e incuriosito dalla stranezza della preda, mi sono consultato con alcuni colleghi che stavano pescando li vicino e proprio loro mi hanno detto che probabilmente si trattava di un piranha. Tornato a casa ho consultato alcuni libri di animali ed internet e posso affermare che si tratti di un piranha rosso, che anche per dimensioni rispetta quello pescato”. Non solo. “Navigando sul web sono venuto a conoscenza di altre due catture effettuate in Italia: una nel giugno 2009 sul fiume Ombrone in provincia di Grosseto e l’altra nell’agosto dello stesso anno sul Po parmense. Le catture sia per dimensioni che per forma sono identiche alla mia”. Tornando ai laghetti Mariotti, resta da capire come un simile pesce sia potuto finire nel lago. “Credo – continua Iosi – che la causa sia da ricercare in quelle persone che una volta acquistati dei pesci, magari nei mercati e gettati negli acquari, se ne sbarazzano lanciandoli nei laghi. A Montegranaro ho addirittura pescato una tartaruga di 20-30 centimetri”. Iosi, pescatore sin dall’età di 16 anni che ha “conservato il piranha in congelatore come prova di quando sto raccontando”, considera la presenza di questi pesci una forma d’inquinamento. “Per questo colgo l’occasione di chiedere dei rigorosi controlli. I piranha – ha concluso – mangiano di tutto, a partire dai gamberi della Lousiana che in questo periodo sono particolarmente presenti nelle acque dei laghi”.
Dal Corriere Adriatico del 7 settembre 2010