PARLA GIORGIO TORRESI, MEZZA PUNTA DELLA REAL MUSCOLINA

giorgio-torresidi Emanuele Trementozzi
Carattere schivo, riservato e assolutamente tranquillo. Giorgio Torresi, classe ’86, mezza punta della Real Muscolina e all’occorrenza ala offensiva. Lo abbiamo ascoltato dopo la rete importante di qualche domenica fa allo United.Torresi, partiamo da qualche domenica indietro. Una gara particolare per lei che ha anche timbrato con una rete. Vendetta sportiva?
In effetti potrebbe sembrare così. Lo scorso anno, all’atto della fusione sportiva che ha dato vita allo United avevo promesso a me stesso che nella gara che ci vedeva loro opposti avrei segnato una rete, la classica vendetta dell’ex. E ci sono riuscito.

I suoi rapporti con la ex società non sono rimasti buoni. Può spiegarci il motivo?
Nulla di personale ci mancherebbe. Ma alcune promesse non sono state rispettate e a mio modo di vedere, la fusione ha distrutto un gruppo ben saldo. Lo scorso anno abbiamo raggiunto la finale play off e l’armonia di squadra era perfetta, grazie soprattutto all’operato di Mister Carlo Ambrosini che tutt’ora ringrazio pubblicamente.

Ha iniziato a giocare diversi anni fa oramai, raggiungendo anche il campionato Promozione. Come mai l’arretramento in Terza Categoria?
In effetti dopo aver vinto il campionato Allievi e Juniores con la Vigor Sma nelle stagioni 2000 – 2002, ho giocato per tre stagioni con la maglia del Porto Potenza in campionato Promozione. Due stagioni da fuori quota e una da regolare, dove risono tolte belle soddisfazioni a livello personale e di squadra. Quindi ho girato tra Porto Recanati e Vigor nuovamente, fino all’attuale Real Muscolina. Una scelta personale legata alle minori pressioni e minor impegno che richiede una Terza Categoria. Non ero più pronto a sostenere una vita da calciatore semi – professionista

Quale è, alla luce del vostro ottimo piazzamento in classifica, l’obiettivo stagionale?
Credo che i play off siano alla nostra assoluta portata. Soprattutto , abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno, tanto meno allo United. Anche se a dire la verità mi aspettavo una gara con maggior coefficiente di difficoltà. Libertas e San Giuseppe ci hanno messo maggiormente in difficoltà rispetto a loro. Forse sono stati poco umili o ci hanno sottovalutato, fatto sta che abbiamo vinto meritatamente.

A livello personale ha degli obiettivi?
Assolutamente. Non ho un obiettivo di reti da raggiungere, ma spero solamente di poter dare una mano alla squadra nella sua ascesa. Oltre l’aspetto tecnico e tattico che ben applichiamo, stiamo migliorando molto sotto l’aspetto caratteriale e della grinta e questo può aiutarci molto nel proseguo del campionato.

Oltre il calcio, un’ altra grande passione la contraddistingue: il tennis.
In effetti sono tanti anni che pratico regolarmente il tennis e da tre sono Istruttore di secondo livello. Alleno più di cento bambini tra i quattro e i diciotto anni. Una passione che porto con me da sempre, al pari di mio padre Giovanni.

Giorgio Torresi, ragazzo di poche parole ma di grande vitalità

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