OMICIO DI CARMELA REA, TUTTE LE IPOTESI SONO APERTE

“Tutte le piste sono aperte, tutte le ipotesi in questo momento sono ammesse”. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, Alessandro Patrizio, parlando con i giornalisti al termine del sopralluogo sul pianoro di Colle San Marco, dove si sono perse le tracce il 18 aprile scorso di Carmela-Melania Rea, trovata cadavere due giorni fa nei boschi del Teramano. Al momento quindi non ci sono ipotesi privilegiate, ma il militare tende ad escludere un coinvolgimento della persona rimasta anonima, che con una chiamata da un telefono pubblico al 113 di Teramo aveva segnalato la presenza del corpo martoriato di coltellate della donna. Intanto i carabinieri stanno lavorando anche su una seconda carta Sim appartenente alla vittima, oltre a quella del telefonino abbandonato vicino al cadavere e repertato. Nel sopralluogo al pianoro di Colle San Marco si è cercato di ricostruire il percorso che ha portato la 29enne lontano dal marito, “per andare in bagno” aveva detto. Un percorso che sembrerebbe perdersi nei boschi circostanti.  E sono “ore dolorose” per il marito Salvatore Parolisi. A parlare è il fratello maggiore Rocco, che oggi lo ha accompagnato in un sopralluogo con gli inquirenti e gli investigatori sul posto. “Lui è devastato, distrutto dal dolore – racconta Rocco, poliziotto -. Continua a pensare che avrebbe potuto accompagnarla”, quando lei si è allontanata per andare in bagno.  A sostenere Salvatore in queste ore, oltre al fratello maggiore, ci sono sorelle e cugini, oltre al fratello di Melania, Michele Rea, giunti da Somma Vesuviana, il luogo di origine di tutta la famiglia. Si trova a Somma Vesuviana ora anche la figlioletta di 18 mesi di Salvatore e Melania, partita con i nonni materni. Secondo Rocco, i funerali della giovane donna potrebbero tenersi nei primi giorni della prossima settimana, forse martedì.

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